Sistema Italia: economia in crescita
Nell’ultimo mese ho assistito ad una serie di belle notizie riguardanti il nostro Paese, a cominciare dal trend positivo dell’economia certificato da tutti gli indicatori.
A parte l’Istituto nazionale di statistica, un interesse particolare lo ha suscitato, anche sul mercato globale della nostra credibilità, l’aumentato livello di rating attribuito da Standard & Poors che, giova ricordarlo, non succedeva da quindici anni.
Oggi, apprendo che anche Bruxelles certifica che l’Italia non è più il fanalino di coda e che erano anni che l’Italia non cresceva in maniera così forte.
A dirlo sono i dati diffusi dalla Commissione europea.
Nessuno ha l’onesta intellettuale di poter dire che la situazione complessiva è tranquilla e che il cattivo tempo è alle spalle. Ma con la stessa onestà, abbiamo ragione di dire che la direzione di marcia nelle scelte di politica economica attuata negli ultimi anni, stanno a confermare che siamo sulla strada giusta.
Non montiamoci la testa, il lavoro da fare è tantissimo, provo a sintetizzarlo:
- Ridurre significativamente i benefici di talune categorie sociali – a cominciare dalla politica;
- Continuare in modo più forte il cammino delle riforme, momentaneamente interrotto il 4 dicembre 2016;
- Il contrasto alla evasione fiscale deve passare, in primis, da un significativo abbassamento dell’attuale pressione tributaria;
- Accelerare il percorso già avviato del “Recupero delle periferie” e del Piano casa”, finalizzato al recupero e messa in sicurezza del territorio, ambedue proposti dal nostro Architetto e Senatore a vita Renzo Piano;
- Recupero della presenza dello Stato nel controllo del territorio e contrasto alla criminalità organizzata, migliorando il sistema normativo di contrasto alla “corruzione”, anche con l’introduzione dell’agente provocatore;
- Programmazione di interventi pubblici nelle infrastrutture viarie e aereo portuali, soprattutto nel Mezzogiorno, in grado di incoraggiare e facilitare investimenti privati e rilancio della promozione turistica;
- Forte accelerazione nel turnover della Pubblica amministrazione, intervenendo come già si sta facendo – penso alle “partecipate” pubbliche – larghe fasce di spreco e improduttività;
- Esercitare la massima pressione sulle autorità di vigilanza e controllo, finalizzate a punire condotte fraudolente degli amministratori delle banche fallite secondo le norme in vigore, cancellando le “attenuanti”;
- Migliorare la concreta applicazione della normativa antiriciclaggio, anche con riferimento di condotte irregolari da parte degli intermediari ovvero degli organi di vigilanza;
- Ricercare ogni soluzione possibile per ridurre il disagio di categorie di cittadini in difficoltà.
Abbiamo mezzo secolo di chiacchiere da recuperare.