La BCE ha sfidato le aspettative adottando un approccio restrittivo per opporsi al vento contrario dell’inflazione. Sembra che le preoccupazioni del mercato sull’impatto che la situazione tra Russia e Ucraina sta avendo sulla crescita siano state meno importanti della spinta quasi certa all’inflazione nel breve termine legata alla sbandata dei prezzi delle materie prime. L’annuncio è arrivato poco prima della pubblicazione di un dato che quota l’inflazione statunitense al 7,9% su base annua, con la BCE che è chiaramente preoccupata da notizie di questo tipo. Ridurre e potenzialmente terminare il quantitative easing non è la stessa cosa che alzare i tassi di interesse, ma le conseguenze potrebbero essere più ampie di quanto la BCE vorrebbe.
Al di là delle reazioni immediate, gli investitori si sono preoccupati di come l’invasione russa dell’Ucraina e le sanzioni associate danneggeranno la crescita europea. L’impatto delle sanzioni attuate e delle potenziali ulteriori misure contro la Russia hanno spinto in alto il prezzo delle materie prime, portando quasi certamente ad un ulteriore aumento dei prezzi al consumo. Tuttavia, il riflesso sulla crescita economica rimane più incerto.
Nonostante il taglio delle sue previsioni sul PIL, la BCE sembra puntare al quasi certo aumento dell’inflazione piuttosto che preoccuparsi delle conseguenze incerte sulla crescita. Questo fa eco al mantra della Federal Reserve, ma l’economia statunitense è molto più lontana dal conflitto nell’Europa dell’Est e sembra avere una maggiore spinta sul fronte dei salari.
Gli acquisti di asset sono stati usati come una coperta per soffocare le scintille dell’incertezza in Europa negli ultimi dieci anni. Con uno shock geopolitico di lunghezza e intensità sconosciute, i mercati sono stati chiaramente sorpresi dalla decisione della BCE di iniziare a ritirare questa rete di sicurezza. Inoltre, i mercati hanno proseguito seguendo quelle che sono le aspettative di aumento dei tassi di interesse, nonostante la dichiarazione della BCE includa una frase chiaramente pensata per evitare ciò.
Mentre la BCE vuole mantenere aperta l’opzione sui rialzi, la data potenziale per il lift-off rimane molto legata al momento in cui terminerà l’acquisto di asset.
Tuttavia gli effetti collaterali si stanno giĂ mostrando negli spread del credito sovrano europeo periferico, con i rendimenti italiani che crescono molto di piĂą degli equivalenti tedeschi. Gli acquisti di asset sono stati particolarmente importanti nel limitare il costo del denaro in Italia e la loro riduzione ha giĂ portato i mercati a preoccuparsi nuovamente del futuro del debito italiano.