Spread, rialzo dei tassi e crescita debole minacciano l’obbligazionario
L’avvio di un ciclo di rialzo dei tassi da parte della Banca Centrale Europea implica un aumento nel secondo semestre dei rendimenti decennali tedeschi e statunitensi rispettivamente verso il 2% e il 3,5%.
Il rallentamento dell’economia globale dovrebbe esercitare una pressione al rialzo sugli spread creditizi, in particolare sul debito high-yield e dei mercati emergenti, dove si sta sottovalutando la prospettiva di un rallentamento e di un deterioramento degli indicatori del credito. Con l’aumento dei tassi e l’ampliamento degli spread, le strategie hedge fund sull’obbligazionario dovrebbero continuare a fornire un riparo agli investitori. Nonostante le perdite registrate dai mercati obbligazionari nel primo trimestre del 2022 siano state le più consistenti degli ultimi 50 anni, i mercati obbligazionari stanno prezzando solo in parte il nuovo regime di inflazione e crescita che ha preso forma nell’ultimo anno in seguito alla pandemia e al conflitto in Ucraina.
Inflazione e banche centrali
Le aspettative di inflazione negli Stati Uniti e nell’Eurozona si sono riposizionate sul tratto inferiore dell’intervallo precedente al 2015, il che lascia le previsioni a lungo termine sull’inflazione ben al di sopra dell’obiettivo del 2% stabilito da entrambe le banche centrali. I rendimenti corretti per l’inflazione lungo le curve dei rendimenti dei Treasury Usa e dei Bund tedeschi rimangono al di sotto dello zero. Questo suggerirebbe un atteggiamento ancora accomodante, proprio mentre la Bce sembrerebbe pronta a seguire la Fed in un ciclo di rialzi dei tassi nel corso dell’estate.
L’ultima volta che gli investitori hanno assistito a un inasprimento monetario congiunto di Fed e Bce è stato nel 2016-2017, quando i rendimenti decennali tedeschi e Usa sono aumentati di oltre 100 punti base. Di conseguenza, gli investitori dovrebbero vedere i rendimenti privi di rischio continuare a salire durante l’estate, con i rendimenti dei Treasury di riferimento che si muoveranno in modo più deciso verso l’intervallo target del 3-3,5%. Anche gli investitori in euro dovrebbero aspettarsi che i rendimenti dei Bund tedeschi continuino a salire dallo 0% dei minimi di marzo 2022 fino al 2%, per avvicinarsi a un rendimento corretto per l’inflazione dello 0% nei prossimi mesi.
Gli effetti sull’obbligazionario
Gli investitori in bond, che nel 2022 hanno goduto di un relativo riparo, dovranno probabilmente fare i conti con l’aumento dei tassi d’interesse, che continuerà a pesare sui rendimenti totali. Tuttavia, con il rallentamento della crescita economica su entrambe le sponde dell’Atlantico, c’è da aspettarsi che un allargamento degli spread e un aumento dei tassi si sommino ai venti contrari che gli investitori obbligazionari dovranno affrontare per il resto del 2022.
Infatti, sebbene le obbligazioni investment-grade abbiano integrato una modesta prospettiva di recessione, il debito dei mercati emergenti e le obbligazioni ad alto rendimento, sia negli Stati Uniti sia nell’Eurozona, stanno sottovalutando la prospettiva di un significativo rallentamento dell’attività e di un deterioramento degli indicatori del credito nei prossimi mesi.
Quali strategie d’investimento?
Continuiamo quindi a ritenere che le strategie hedge fund alternative che proteggono sia dall’aumento dei tassi d’interesse sia dall’ampliamento degli spread creditizi dovrebbero fornire protezione in questo contesto difficile per gli investitori.
Nell’ambito di asset class più tradizionali sull’obbligazionario, continuiamo a preferire il credito di alta qualità con duration breve e a tasso variabile.
Quando i rendimenti dei titoli decennali Usa, si muoveranno in maniera più decisa verso l’intervallo target del 3-3,5%, per gli investitori obbligazionari potrebbero presentarsi l’opportunità di ristabilire un’esposizione su una duration più lunga, a condizione che le aspettative di inflazione a lungo termine rimangano ben contenute.