Sebbene la Fed e la Bce abbiano costantemente aumentato i tassi di interesse target, gli investitori, preoccupati per le prospettive di recessione, hanno prezzato un taglio dei tassi entro la fine dell’anno. Lo hanno fatto sia attraverso complessi derivati legati ai tassi d’interesse sia attraverso l’inversione della curva dei rendimenti, una condizione anomala in cui le obbligazioni a breve termine rendono di più di quelle a lungo termine. Ma anche la settimana scorsa, sia la Fed sia la Bce hanno invece alzato i tassi di 25 punti base, ribadendo che l’inflazione é ancora troppo elevata.
I più recenti rialzi della Fed e della Bce e l’outlook di Vanguard
Il 3 maggio, la Fed ha aumentato i tassi di interesse a breve termine per la decima riunione consecutiva in poco più di un anno. Il rialzo ha portato il target dei tassi a un intervallo compreso tra il 5% e il 5,25%, 500 punti base sopra il livello toccato prima dell’inizio di una delle campagne di lotta all’inflazione più aggressive nei 110 anni di storia della Fed.
Il 4 maggio, la Bce ha effettuato il settimo aumento dei tassi in meno di un anno. Il tasso sui depositi, ovvero il tasso di interesse annualizzato che le banche percepiscono sui depositi overnight presso la banca centrale, è ora pari al 3,25%, cioè 375 punti base sopra il livello toccato prima che la Bce iniziasse la propria campagna di lotta all’inflazione, quando i tassi erano in territorio negativo.
Nelle dichiarazioni rilasciate dopo le rispettive riunioni, i capi delle banche centrali hanno fatto capire agli investitori che “Non taglieremo i tassi a breve”.
Vanguard prevede che la Fed alzerà i tassi ancora una o due volte quest’anno e manterrà il suo target di tasso massimo fino al 2024. Prevediamo che il tasso sui depositi della Bce raggiunga un picco del 3,75%-4% quest’anno e che la banca centrale mantenga tale livello fino al 2024. Di recente abbiamo anche aumentato le nostre previsioni per il tasso terminale della Banca d’Inghilterra (BoE), portandole al 4,75%-5% rispetto alla nostra precedente previsione del 4,5%. La BoE si riunirà l’11 maggio e dovrebbe aumentare i tassi dall’attuale 4,25% al 4,5%.
Inflazione in calo, ma ancora troppo elevata
Per avvicinare l’inflazione all’obiettivo del 2%, Vanguard ritiene che le tre banche centrali dovranno continuare a inasprire la propria politica monetaria. Sia la Fed sia la Bce, nel rialzare i tassi d’interesse questa settimana, hanno sottolineato che i tassi d’inflazione sono ancora troppo elevati.
Il grafico sottostante mostra le ultime rilevazioni dell’inflazione complessiva, pari al 7% nell’area dell’euro e al 5% negli Stati Uniti, ma anche la recente tendenza al ribasso su entrambe le sponde dell’Atlantico.
Di recente, i banchieri centrali si sono preoccupati dell’aumento dei prezzi dei servizi e del loro maggiore contributo all’inflazione complessiva, come si evince dal grafico seguente. L’inflazione dei servizi è importante perché è una buona indicazione per capire dove l’inflazione complessiva si assesterà probabilmente nel medio termine.
Nota: il grafico relativo agli Stati Uniti riflette i dati per il periodo gennaio 2019 – marzo 2023. Il grafico relativo all’area dell’euro riflette i dati per il periodo gennaio 2019 – aprile 2023. I beni di base comprendono tutti i beni a eccezione di cibo ed energia. I contributi negativi all’inflazione, in particolare quelli dei prezzi dell’energia nel 2020 dopo l’inizio della pandemia Covid-19, riflettono un vero e proprio calo dei prezzi. Fonti: Elaborazione di Vanguard sui dati del Bureau of Labor Statistics degli Stati Uniti e di Eurostat.
Definizioni contrastanti sulla definizione di politica monetaria “restrittiva”
Le banche centrali potrebbero essere in grado di terminare i propri cicli di rialzo dei tassi prima che i tassi arrivino al target, in parte perché i cambiamenti di politica monetaria richiedono tipicamente mesi per agire sull’economia. In ogni caso, il presidente della Fed Jerome Powell e il presidente della Bce Christine Lagarde hanno affermato che una volta che i tassi di politica monetaria avranno raggiunto il proprio picco, dovranno rimanere elevati, in un territorio che limita l’attività economica, per qualche tempo.
In quale territorio una politica monetaria è restrittiva?
Una definizione considera restrittivo un tasso di politica monetaria quando i tassi di interesse reali, i tassi di interesse nominali meno l’inflazione, sono positivi. Secondo questa visione, i tassi reali rimangono saldamente negativi nell’area Euro. Negli Stati Uniti sono diventati marginalmente positivi su alcune componenti dell’inflazione, ma non su altre.
Tassi elevati e implicazioni per i portafogli
Anche se misurare gli effetti della politica monetaria resta una sfida, fare troppo poco per contenere l’inflazione minaccerebbe il tenore di vita di milioni di persone. Per questo motivo riteniamo che la Fed e la Bce continueranno ad alzare i tassi, anche se cicli di rialzo così intensi spesso si concludono con una recessione.
Continuiamo a prevedere una recessione in diversi mercati sviluppati nel 2023 e che gli investitori dovranno attendere almeno fino al 2024 per un taglio dei tassi.
Nel frattempo, le nostre previsioni sui rendimenti di portafoglio a lungo termine sono aumentate dall’inizio dei cicli di rialzo dei tassi, poiché le valutazioni azionarie sono scese a livelli più sostenibili e le cedole delle nuove obbligazioni pagano tassi più sostenibili.