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OPV AUTOSTRADE: L’IRI FISSA IL PREZZO A 6,75 EURO

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E’ stato fissato a 6,75 euro (13.069 lire) il prezzo per l’offerta di azioni Autostrade riservata al pubblico dei risparmiatori. Lo ha annunciato l’Iri. Si tratta di un prezzo più basso sia di quello massimo (7 euro), che di quello ufficiale realizzato nella seduta borsistica di ieri (6,826 euro).

Le richieste di sottoscrizione dei titoli all’Opv della società pubblica sono state circa 1.500.000, quattro volte superiori all’offerta. L’Iri ha quindi deciso di aumentare la quota riservata ai risparmiatori da 235 milioni circa a 490 milioni di azioni. Si dovrà comunque andare al riparto e saranno soddisfatte due richieste su tre.

L’offerta e’ andata avanti per un’intera settimana, da lunedi’ a venderdi scorso. gli investitori hanno pouto acquistare le azioni della società che gestisce la grande viabilità nazionale anche agli uffici postali.

Il prezzo massimo di collocamento era stato fissato a 7 euro (vale a dire 13.554) lire. Il fatto che il prezzo finale sia inferiore dimostra che l’Iri ha cercato di evitare le critiche piovute sul Tesoro per il collocamento Enel, le cui azioni sono state offerte al tetto massimo.

L’offerta pubblica di vendita Autostrade è destinata al pubblico degli investitori, dopo che l’Iri ha ceduto alla cordata guidata dal gruppo Benetton il nucleo stabile della società.

Il lotto minimo per gli investitori è stato stabilito in 500 azioni per un costo complessivo di 6.534.500 lire. A chi le manterrà per 12 mesi saranno assegnate dieci azioni gratis (la bunus share) ogni 100, fino ad un massimo di 150 azioni gratuite.

L’offerta pubblica di vendita (opv) riguarda il 56,6 per cento del gruppo che era ancora nelle mani dell’Iri. L’operazione dovrebbe portare nelle casse dell’ente circa 13.000 miliardi di lire, di cui circa 8.700 provenienti dalla vendita sul mercato, e il resto dalla cessione del 30 per cento del gruppo a una cordata guidata dalla famiglia Benetton.

Si tratta della terza privatizzazione per entita’ fra quelle finora realizzate. Ai primi due posti ci sono Enel (la cui dismissione ha fruttato 34.827 miliardi) e Telecom (26.000 miliardi).

Il prezzo finale delle azioni, fissato oggi, sabato 4 dicembre, e’ stato calcolato in modo che fosse il minore tra il prezzo massimo previsto per l’opv, quello ufficiale del titolo ai corsi di borsa di venerdì 3 dicembre e quello relativo all’offerta istituzionale. Come si e’ visto lo sconto rispetto alla chiusura di venerdi’ e’ del 3,6%.