Anche il colosso tecnologico giapponese SoftBank è coinvolto nella bolla delle opzioni sui titoli tecnologici Usa che avrebbe provocato la pesante flessione dei listini Usa la scorsa settimana.
Questa mattina a Tokyo la società ha chiuso la seduta in calo del 7,15%, la peggiore performance per il titolo da marzo.
Investimento miliardario in derivati
Secondo quanto riportato domenica dal Financial Times, SoftBank avrebbe investito 4 miliardi di dollari in derivati sulle grandi società tecnologiche come Amazon, Netflix e Alphabet. Ma l’esposizione del conglomerato giapponese sul settore tecnologico Usa, grazie all’effetto leva dei derivati, ammonterebbe complessivamente a circa 50 miliardi di dollari.
Non sono quindi solo i piccoli risparmiatori Usa ad avere sottoscritto un numero massiccio di opzioni sui titoli guida del Nasdaq per cercare di amplificarne i rialzi. Proprio questa forma esasperata di trading era stata ritenuta responsabile dell’andamento negativo registrato dal Nasdaq la scorsa settimana. Numerosi analisti avevano messo in guardia i risparmiatori dall’adottare queste strategie, generalmente riservate agli investitori professionali.
La società giapponese non è nuova a simili investimenti. In passato, Softbank aveva beneficiato di una strategia di trading simile utilizzando azioni del produttore di chip statunitense Nvidia.