Investimenti

Ora conti corrente si possono chiudere in 15 giorni

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ROMA (WSI) – Nella riforma delle Popolari è contenuta una misura che permetterà di chiudere un conto corrente in 15 giorni. L’Invest Compact, varato la settimana scorsa, prevede tra le direttive più interessanti la trasformazione delle banche popolari con più di 8 miliardi di capitale in società per azioni.

Destinatari del decreto sono all’incirca 10 società tra cui Banco Popolare, Ubi Banca, Popolare Emilia Romagna, Popolare di Milano, Popolare di Vicenza , Veneto Banca, Popolare di Sondrio; tra le non quotate il Credito valtellinese, la Popolare di Bari e la Popolare dell’Etruria e del Lazio.

“Tempo 18 mesi e questi istituti dovranno abbandonare il principio del voto capitario 1 testa 1 voto che prescinde dal numero di azioni possedute”, ricorda Pietro di Lorenzo di Sos Trader.

Ma la misura sopra citata è ormai nota. L’obiettivo di Di Lorenzo è invece quello di spostare l’attenzione su un’altra normativa, che riguarda milioni di risparmiatori è inerente portabilità dei conti.

“Prima dell’attuale decreto si stimavano in media tempi di chiusura di un conto corrente pari all’incirca a 35 giorni che nei peggiori dei casi si estendevano addirittura a 110, arrecando un notevole disagio al consumatore che si vedeva addebitare le spese del conto che intendeva chiudere (bollo, canone) oltre a dover sostenere quelle per l’apertura di un nuovo conto”.

“Alcuni istituti, aderendo al servizio Patti Chiari, davano maggiore trasparenza ai tempi di chiusura, ma con la nuova normativa viene sancito che il costo di chiusura del conto è a carico della banca e i tempi di attesa non devono eccedere la durata massima di 15 giorni, in armonia con le norme della direttiva europea”.

Se l’istituto bancario trasgredisce il contenuto della normativa, ricorda Di Lorenzo, “relativamente i modi e i tempi stabiliti per la portabilità, è tenuto a risarcire il cliente in misura proporzionale al ritardo e alla disponibilità esistente sul conto al momento della richiesta di trasferimento. Inoltre la gratuità della portabilità si estende anche per il trasferimento di strumenti finanziari, ordini di pagamento e di tutti gli altri servizi associati al conto”.

“Se da un lato gli istituti bancari sono stati bacchettati, in quanto devono coercitivamente rispettare le nuove norme decretate in tema di portabilità, resta ancora molto da fare per quanto concerne i costi di tenuta di un conto corrente; dalle rilevazioni di dicembre è emerso che il costo medio di gestione di un conto con profilo di operatività bassa è pari all’incirca 321 euro annuo, il triplo dei costi medi europei”.

Fonte: Sos Trader

(DaC)