L’Italia è in finale, all’Europeo. Ha battuto la Germania. Ancora, una volta di più, stavolta per 2-1, a Varsavia. Doppietta di un Balotelli finalmente gigantesco. E domenica 1 luglio a Kiev, dove ha già vinto, contro l’Inghilterra nei quarti, giocherà con la Spagna la terza finale della sua storia, nel torneo continentale. Un successo, nel 1968, una sconfitta, nel 2000.
GERMANIA ANCORA K.O. — E a proposito di numeri: gli azzurri si confermano bestia nera dei tedeschi: quattro vittorie e quattro pareggi negli otto confronti diretti che contano di più: quelli tra Mondiale ed Europeo. Stavolta la vittoria è arrivata contro pronostico, con due giorni in meno di recupero dai quarti rispetto ai rivali, con una prova superba. Il centrocampo, con Pirlo da Pallone d’Oro a dirigere le operazioni, è stato il solito punto di forza. Opposto ad una squadra reduce da 15 vittorie di fila in gare ufficiali, che voleva tenere l’iniziativa, ha controbattuto sempre, giocando a pallone. La difesa si è confermata ermetica, forte pure del rientro di Chiellini, schierato a sinistra, permettendosi persino un terzino mancino, Balzaretti, a destra, per le assenze di Abate (infortunio) e Maggio (squalifica). Ma è in attacco, dove finora era mancato qualcosa, che l’Italia ha cambiato marcia. Balotelli ha fatto la differenza, Cassano ha distillato calcio doc. E allora la Spagna, specie quella vista col Portogallo, fa meno paura, anche se è campione del mondo e d’Europa. L’1-1 con la Spagna a Danzica, nella partita inaugurale, ha dimostrato che l’Italia può giocarsela alla pari, pure con la Roja.
BRIVIDI INIZIALI — La Germania parte meglio, nel primo quarto d’ora. Ha tre occasioni nitide, ma non le concretizza. Hummels sfiora il vantaggio con un sinistro sporco in mischia sugli sviluppi di un angolo, Pirlo salva sulla linea di porta. Poi c’è un rimpallo Buffon-Barzagli su cross di Boateng, palla a lato. Stavolta all’Italia ha detto bene. La Germania insiste. Col sinistro violento di Kroos da fuori area, Buffon respinge di pugno. L’Italia tiene.
[ARTICLEIMAGE] AVVISAGLIE ITALIA — Poi la partita cambia. Gli azzurri, passata la bufera, alzano il baricentro, e soprattutto acquistano personalità in zona gol. Il pubblico polacco, ma stavolta si sente bene pure lo spicchio tricolore, rispetto alle precedenti uscite, canta forte “Italia, Italia”. E’ tempo di crederci, il peggio è passato. Montolivo e Cassano ci provano da fuori area, Neuer para a terra. Ma la squadra di Prandelli fa vedere che c’è, in campo. Per davvero.
BALO GOL — Al 20’ Cassano, che regala chicche tecniche dolci come il miele, se ne va sulla sinistra: cross perfetto al centro, Balotelli sovrasta Badstuber e di testa schiaccia in rete sottomisura. Italia in vantaggio. Con la coppia-gol che tutti aspettavano. E che finalmente arriva, nel giorno più importante. Contro l’avversario più prestigioso. 1-0 Italia. Che sfiora il 2-0, ma Montolivo, eccellente, si scorda di tirare su un’altra invenzione di Cassano. La partita è spettacolare. La Germania reagisce con una bordata Khedira, Buffon si allunga e ci arriva. Il numero uno azzurro è il solito muro.
BALO BIS — E l’Italia raddoppia. Grande lancio lungo di Montolivo, Balotelli elude il fuorigioco e se ne va in contropiede, verso Neuer, che trafigge calciando una “sassata” impressionante, eludendo il recupero di Lahm. 2-0. Poi Mario si toglie la maglietta e mostra i muscoli. Gli costa un’ammonizione. Ma è perdonato da tutt’Italia…All’intervallo l’Italia è avanti di due reti. Bello, bellissimo.
LOW CAMBIA — Fuori Gomez, dentro Klose. Fuori Podolski, dentro Reus. Che va a destra, con ora Özil trequartista centrale. I tedeschi ripartono arrembanti, furibondi, quasi. Lahm ha la palla buona, ma non replica il gol alla Grecia: calcia in curva. L’Italia soffre, e arretra. Prandelli sostituisce Cassano, che ha toccato pochi palloni, ma con qualità altissima, con Diamanti. Per dare freschezza. Buffon para ancora, su punizione di Reus, che tocca pure la traversa. Ma, come nel primo tempo, dopo 15’ il peggio è passato. L’Italia, orchestrata da un Pirlo delizioso, reagisce e sfiora il tris due volte con Marchisio, maestro nel lanciarsi negli spazi, in verticale, e con Di Natale, sprecone. L’arbitro riapre la gara concedendo un rigore viziato da un fallo iniziale di Klose, per un mani di Balzaretti. Dal dischetto segna Ozil. Ma l’Italia non rischia più: vince e va in finale. Troppo bello.
Dal nostro inviato
Riccardo Pratesi
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