Favoriti dal clima di tensione politica statunitense, per via del caso Comey e gli sviluppi del Russiagate, i metalli preziosi stanno segnando crescenti posizioni rialziste nel mercato dei future. Il future sull’oro scambiato sul New York Mercantile Exchange relativo alle consegne di giugno è in crescita venerdì dello 0,26%, mentre giovedì il rialzo è stato dello 0,43%. I future sull’argento, contestualmente, crescono nel frattempo dell’1,13% venerdì.
Secondo quanto prefigurato lo scorso marzo dalla banca olandese Abn Amro l’oro avanzerà nel secondo semestre del 2017, arrivando a quota 1.300 dollari entro fine anno e a 1.400 entro la fine del 2018 (con un incremento di 200 dollari rispetto alle stime precedenti).
Secondo quanto riportato da Yahoo Finance alcuni importanti attori finanziari avrebbero già iniziato nel mese di aprile a incrementare i propri portafogli in oro, fra questi: JP Morgan, 380mila once, così come iShares Gold Trust e SPDR Gold Trust. Le incertezze geopolitiche, in particolare per quanto riguarda la Corea del Nord potrebbero essere sullo sfondo di questo rinnovato interesse per il bene rifugio per eccellenza.
Il messaggio è forte e chiaro: per l’oro si prevedono rialzi quest’anno e il successivo.