Milano – Sul mercato dei cambi, l’euro amplia le perdite nei confronti del dollaro dopo aver tentato vanamente di superare una resistenza tecnica in area 1,4520, frenato dai rinnovati timori per i problemi sul debito della Zona Euro.
Sul fronte delle commodities, dopo tre giorni di guadagni, i futures sul greggio viaggiano in calo questa mattina. Dopo la decisione dell’Arabia Saudita di tagliare la produzione, gli investitori temono che un aumento dei prezzi possa frenare la domanda. Sabato l’Arabia Saudita ha reso noto che a marzo la produzione è stata ridotta di 800.000 barili al giorno, a causa della sovrapproduzione, dando un segnale che l’Opec non intende agire per contenere i prezzi.
Da registrare infine i nuovi record messi a segno da oro e argento, rispettivamente a USD1.488,50 e aUSD43,35 per oncia, sui timori legati al debito sovrano europeo, sulle preoccupazioni inflazionistiche e sulle attese di una politica monetariaUsa ancora accomodante.
OBBLIGAZIONI E MONETARIO
Il futures Bund è poco mosso, mentre la pressione sui paesi periferici della Zona Euro resta alta a causa delle indiscrezioni emerse settimana scorsa su un’eventuale ristrutturazione del debito greco e dell’incertezza sull’accordo per il salvataggio del Portogallo.
L’accenno di alcuni importanti politici tedeschi su una possibile rinegoziazione volontaria del debito da parte di Atene la scorsa settimana ha spinto i rendimenti dei titoli di stato greci ai massimi storici, trainando quelli di alcuni degli altri periferici.
BORSE ASIATICHE
In Asia, la borsa giapponese ha archiviato la seduta in leggero ribasso (-0,36%), in un mercato dove la debolezza del settore telecomunicazioni, dopo un taglio da parte di Goldman Sachs, ha compensato i rialzi dei titoli petroliferi sostenuti dai prezzi del greggio. In lieve calo l’Hang Seng.
BORSE EUROPEE
Avvio di ottava all’insegna della debolezza per le borse europee, con gli investitori che valutano il possibile impatto della stretta monetaria in Cina e in attesa di una serie di risultati societari, tra cui Citigroup e Texas Instruments.
Buona partenza di Philips, nonostante abbia comunicato un utile netto più debole delle previsioni e dopo aver detto che intende uscire dal business delle tv.
Citigroup dovrebbe invece registrare un calo nell’utile del trimestre, a causa di una situazione incerta per il trading e alla debolezza del credito al consumo.
A Lisbona intanto Commissione Ue, Bce e Fmi iniziano la discussione con il Portogallo per il salvataggio. La base per i negoziati saranno i piani di austerità del governo, già respinti dal Parlamento a marzo, male misure potrebbero essere ancora più dure. L’opposizione ha tuttavia promesso sostegno. La scorsa settimana, in un’intervista a Reuters, il ministro delle finanze portoghese Fernando Teixeira dos Santos si è augurato che il prestito sia ultimato e approvato a metà maggio, in tempo per coprire le esigenze di finanziamento a partire da giugno. Il finanziamento dovrebbe essere di circa EUR80,0 mld.
PIAZZA AFFARI
Piazza Affari ha aperto in in calo stamane, con l’indice FTSE/MIB a 21.700 pts.
Attenzione rivolta al Gruppo Coin, che ha chiuso l’esercizio 2010, terminato a fine gennaio 2011, con un utile netto di EUR48,2 mln, in crescita dell’8,8% rispetto all’anno prima. Le vendite nette sotto insegna si attestano a EUR1.736,2 mln con un incremento del 38,1%, grazie, in particolare, al consolidamento del perimetro Upim. Senza Upim il rialzo è del 3,8%. Il Cda ha deliberato di proporre all’assemblea la destinazione dell’utile a riserva. Alla luce dell’andamento dei primi mesi dell’esercizio 2011, il management conferma le previsioni su vendite e Mol dell’anno in corso esposte nel piano industriale approvato lo scorso novembre.
Da monitorare anche Prysmian dopo che l’Antitrust canadese ha avviato un’indagine relativamente a un’asserita intesa fra concorrenti che vede coinvolta la stessa società con riferimento a un progetto per alta tensione sottomarina risalente al 2006.
Infine, Oggi staccano la cedola Alerion, Aut. Merid., Fiat, Pop.Sondrio, Prysmian, Recordati, Telecom.
EVENTI SOCIETARI
Banca Pop. Milano (EUR2,648): secondo Il Sole 24 Ore, è al lavoro su un aumento di capitale tra EUR600-800 mln e il progetto sarà presentato al CdA di martedì.
Fiat (EUR6,34): prevede di pagare circa USD1,5 mld per acquisire un ulteriore 16% di Chrysler e punta a chiudere l’operazione entro giugno. La Fiom ha deciso di ricorrere entro la prossima settimana in tribunale contro gli accordi sottoscritti da Fiat e altre quattro organizzazioni sindacali nel 2010 per rinnovare l’organizzazione del lavoro negli stabilimenti di Mirafiori e di Pomigliano d’Arco.
FIAT Industrial (EUR6,34): da fonti Reuters, prevede di pagare circa USD1,5 mld per acquisire un ulteriore 16% di Chrysler e punta a chiudere l’operazione entro giugno. Secondo alcuni analisti, Fiat si appresta a chiudere il primo trimestre dopo la scissione, con risultati (che verranno diffusi il 20 aprile) che scontano la debolezza del gruppo sul mercato europeo, ma sostenuti da Brasile, Ferrari e Maserati.
Prysmian (EUR15,61): l’Antitrust canadese ha avviato un’indagine relativamente a un’asserita intesa fra concorrenti che vede coinvolta la stessa società con riferimento a un progetto per alta tensione sottomarina risalente al 2006.
MACRO, CAMBI E COMMODITIES
Pochi i dati macro in agenda oggi, tra cui la fiducia consumatori in Eurozona e l’indice Nahb sulla fiducia nel mercato immobiliare Usa ad aprile. Si sono conclusi ieri a Washington gli “Spring Meeting 2011” di Banca Mondiale e Fmi.
Gli Stati Uniti sono stati criticati dai paesi del Fmi per il loro enorme debito e deficit. Washington ha risposto che sta procedendo con il programma di taglio alla spesa.
Il ministro delle Finanze greco George Papaconstantinou ha negato nuovamente che Atene stia considerando una ristrutturazione del debito, affermazione sostenuta anche da vari funzionari europei e del Fmi.
Ieri la Cina ha alzato il coefficiente delle riserve obbligatorie delle banche di altri 50 punti base. Si tratta del quarto rialzo del 2011, il settimo da novembre, nel tentativo di contrastare l’eccessiva liquidità e la crescente inflazione. Dopo questa nuova mossa, che diventerà effettiva a partire dal 21 aprile, per le maggiori banche del paese il coefficiente raggiungerà il livello record di 20,5%. La decisione non è stata una sorpresa e gli investitori hanno previsto ulteriori strette dopo che i dati della scorsa settimana hanno mostrato un’accelerazione dell’inflazione e flussi di capitali sostenuti.
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