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Oro: banche centrali cercano “rifugio” e proseguono acquisti, Cina in testa

La domanda di oro continua ad essere sostenuta dagli acquisti da parte delle Banche centrali. A rivelarlo sono gli ultimi dati del World Gold Council (Wgc), secondo cui le Banche centrali continuano ad acquistare oro ad un ritmo storico, anche se non hanno raggiunto il record del terzo trimestre del 2022.

Intanto, il prezzo del bene rifugio per eccellenza a inizio settimana è tornato per la prima volta da maggio sopra i 2.000 dollari l’oncia, per poi ritracciare in intraday e tornare al di sotto di tale soglia psicologica. Al momento si trova a quota 1.995 dollari l’oncia.

Banche centrale alimentano la domanda di oro

Secondo i dati del World Gold Council la domanda di oro nel terzo trimestre, anche se non ha raggiuto il record registrato nel terzo trimestre dello scorso anno, si mantiene comunque ampiamente al di sopra della media a lungo termine.

Nel dettaglio, la domanda trimestrale di oro è salita a quota 1.147 tonnellate (se escludiamo gli OTC), circa l’8% in più rispetto alla media quinquennale; più debole però del 6% rispetto al medesimo periodo dello scorso anno.

Nel terzo trimestre di quest’anno, le sole Banche centrali hanno registrato acquisti netti per 337 tonnellate (459 tonnellate del 3Q del 22, record), comunque il terzo trimestre più forte nella serie di dati a disposizione del Wgc.

Anche se non si è battuto il record dello scorso anno, da inizio anno la domanda delle banche centrali di metallo giallo è superiore del 14% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, raggiungendo così la cifra record di 800 tonnellate, un nuovo record. E da questo punto di vista gli analisti del Wgc stimano che la tendenza possa continuare anche nei prossimi mesi.

Questo risultato è stato possibile grazie agli acquisti di oro da parte di molte Banche centrali che stanno continuando ad aumentare le proprie riserve di oro. Secondo gli analisti di ING, l’aumento dell’ultimo trimestre è da ricondurre alle “preoccupazioni geopolitiche che hanno spinto le banche centrali ad aumentare l’allocazione verso gli asset di sicurezza”.

In particolare, gli analisti di ING segnalano i maggiori acquisti da parte delle Banche centrali di Cina (+78t), Polonia (+57t), Turchia (+ 39t) e India (+9t).

Produzione di oro da record

L’aumento della domanda di oro è stato comunque sostenuto dall’aumento dell’offerta. In tal senso, il Wgc segnala che la produzione mineraria di oro ha raggiunto un nuovo massimo annuale di 2.744 tonnellate, verso un nuovo record annuale per il 2023.

ETF sull’oro registrano deflussi

Da inizio anno, la domanda di investimenti in oro è mista. In tal senso, gli investimenti in lingotti e monete sono sostanzialmente in linea con quelli realizzati nel primo e nel terzo trimestre del 2022.

Al contrario, gli ETF sull’oro quest’anno hanno registrato deflussi per 189 tonnellate e hanno registrato sei trimestri consecutivi di domanda negativa.

Nel grafico qui sotto vediamo l’andamento della domanda di oro per ogni terzo trimestre dal 2013 ad oggi. Come vediamo dagli istogrammi, gli acquisti da parte delle Banche centrali (in viola) sono aumentati di molto da fine 2021.

[/media-credit] Domanda di oro per ogni classe. Fonte World Gold Council

Infine, la domanda di gioielli è leggermente diminuita (calo del 2% a/a a 516 tonnellate) e questo a causa degli elevati prezzi dell’oro.

“La domanda di oro è stata resiliente durante tutto l’anno”, ha commentato Louise Street, analista senior presso il World Gold Council. La domanda di oro “sta ottenendo buoni risultati nonostante i venti contrari derivanti dagli alti tassi di interesse e dal forte dollaro USA.

“Guardando al futuro, con le tensioni geopolitiche in aumento e l’aspettativa di continui e robusti acquisti da parte delle banche centrali, la domanda di oro potrebbe sorprendere al rialzo”.

I livelli da monitorare sull’oro

Come vediamo nel grafico di breve periodo, l’oro nella seduta di venerdì scorso si è riportato per la prima volta da maggio di quest’anno sopra quota psicologica dei 2.000 dollari l’oncia. Tuttavia, nella seduta di lunedì si è riportato già al di sotto di tale livello, e in caso di debolezza i principali supporti di breve si trovano a quota 1.960 dollari e poi a quota 1.940 dollari.

In ogni caso, la forza dell’oro è evidenziata anche dalla posizione dei prezzi al di sopra della media mobile a 200 periodi (linea blu), ma anche dalla posizione dei prezzi sopra la trendline ribassista costruita dai massimi di maggio (linea blu tratteggiata).

[/media-credit] Andamento di breve periodo dell’oro. Fonte TradingView

Nel grafico qui sotto vediamo l’andamento dal 2014 ad oggi dell’oro, una tendenza ampiamente positiva.

[/media-credit] Andamento di lungo periodo dell’oro. Fonte Bloomberg