Non si arresta la corso dell’oro. Dopo aver sfondato quota $1.800 al barile, si avvia a passo veloce verso la soglia dei $ 1.900. Gli investitori sembrano dunque aver preso per buone le previsioni di Mark Mobius, veterano dei fondi d’investimento e delle strategie legate ai mercati emergenti, che in un’intervista a Bloomberg ha detto che, nonostante i recenti picchi verso l’alto, il metallo prezioso non ha perso appeal. Anzi. L’oro appare destinato a brillare ancora nel lungo periodo grazie alle politiche di accomodamento monetario avviate dalle banche centrali.
“Le prospettive di lungo periodo dell’oro sono fortemente orientate al rialzo, e la ragione per cui lo dico è che l’offerta di denaro è fortemente orientata a crescere,” ha detto il fondatore Mobius Capital Partners, nel corso di un’intervista a Bloomberg TV, aggiungendo il consiglio di “comprare a qualsiasi livello” e di allocare sull’oro fisico una quota del 10% del portafoglio. “Quando i tassi di interesse sono pari a zero o vicini allo zero, allora l’oro è un asset interessante da tenere in portafoglio non solo perché non ci si deve preoccupare dei tassi di interesse, ma anche perché il prezzo del metallo prezioso aumenta man mano che aumentano le incertezze nei mercati”, ha aggiunto Mobius. “Compro ora e continuerò a comprare, perché l’oro è in volata”.
Mobius prevede inoltre che un sostegno al prezzo del lingotto arriverà anche da un fenomeno collaterale come l’ascesa del Bitcoin e delle criptovalute, che avrà per effetto di rinforzare la domanda di attivi “forti” come appunto è il metallo prezioso.
Affermazioni che, a quanto pare, trovano d’accordo gli esperti di UBS, che ha aumentato le previsioni a breve termine destinato a raggiungere, a detta loro, i $ 2000 l’oncia entro la fine di settembre grazie anche alla debolezza del dollaro.
Ieri i prezzo dell’oro ha raggiunto quota $1885/oz, avvicinandosi rapidamente ai massimi storici del 2011 quando aveva superato la soglia dei $1900/oz.
Il metallo nobile in buona compagnia
Come spiegano gli analisti di BG Saxo:
” Non è solo l’oro il metallo da tenere sotto osservazione. L’argento infatti ha attirato un rinnovato interesse data la sua relativa economicità, aiutato anche da un rapporto XAU-XAG che ha visto un picco sopra i 120 ad inizio anno ed ora è sceso in zona 80-83. Un livello interessante attorno al quale si possono consolidare forti guadagni, ma da tenere monitorato.
L’argento, dal canto suo, è salito ulteriormente e giovedì 23 ha toccato $23/oz, il livello più alto dal 2013. Da un punto di vista tecnico il prossimo livello di resistenza può essere trovato a $26, mentre il supporto si può trovare nell’area $20-$21.
Oltre ai già noti fattori che guidano il rally in oro e argento, questa settimana abbiamo visto anche report sull’interruzione della fornitura di questi metalli a causa del Covid-19, che quindi incide sul loro valore. Delle 275 attività minerarie interrotte a livello globale, le più colpite sono state le miniere d’oro e d’argento, secondo S&P Global Market Intelligence. In America Latina, dove viene prodotta gran parte dell’argento del mondo, la pandemia è peggiorata, con il Messico che ha recentemente superato l’Italia in termini di morti per Covid-19.
Lo scenario attuale con un dollaro debole, un mercato volatile e un’offerta frenata dalla crisi sanitaria sono condizioni che ci obbligano a tenere gli occhi puntati sui preziosi”.