La fiammata dell’inflazione negli Usa mette le ali all’oro, considerato scudo contro l’inflazione. Questa mattina il lingotto con consegna immediata passa di mano a 1853,2 dollari l’oncia in aumento dello 0,2%. Ma gli analisti di Citigroup avvertono: il nuovo slancio per il metallo prezioso potrebbe non durare oltre l’inverno.
“Se i prezzi dell’oro si mantenessero vicino a 1.850 dollari l’oncia questa settimana, non sono esclusi nuovi afflussi di denaro e 1.900 dollari l’oncia potrebbe essere il prossimo obiettivo al rialzo”, hanno fatto sapere Aakash Doshi, strategist di Citi. “Tuttavia, un dollaro USA più forte e prezzi della Fed più aggressiva nei tassi di interesse a breve termine sono venti contrari per l’allegria del prezzo dell’oro, anche se l’impulso inflazionistico sembra robusto”.
Oro: le stime degli analisti
Come anticipato, i prezzi dell’oro hanno accelerato al rialzo dopo i dati sull’inflazione Usa di ottobre, risultati più caldi del previsto. Le attese erano per un aumento ad ottobre dell’indice dei prezzi al consumo negli Usa del 5,8% su base annua. E invece il dato diffuso il 10 novembre indica un +6,2%, che colpisce ancor di più se si raffronta al +5,4% di settembre. Siamo ai massimi dal 1990 in un contesto che non mette tutti d’accordo.
“Le preoccupazioni per un’inflazione più persistente o anche il potenziale di stagflazione stanno rafforzando la domanda di oro e criptovalute, che potrebbe continuare sa salire nel breve termine poiché l’indice dei prezzi al consumo di novembre dovrebbe continuare a crescere”, ha affermato Doshi, che ha alzato il suo obiettivo di prezzo dell’oro a 3 mesi dell’11% a $ 1.900 l’oncia e la sua previsione del quarto trimestre a $ 1.800 l’oncia da $ 1.700.
Pur non escludendo possibili nuovi massimi superiori a $ 2.100 l’oncia per il prossimo anno, Doshi ha affermato che il caso base è ribassista per la seconda metà del 2022 fino al 2023. Questo perché le attese sono per un ritmo più veloce di tapering, che sarà comunicato dalla FED a dicembre.
Da Mps Capital Servces fanno notare infine che “l’accelerazione dell’inflazione USA ha dato forza alle quotazioni dell’oro che si sono portate oltre la resistenza 1835 toccando i massimi da giugno, ignorando la forza del dollaro ed il rialzo dei tassi reali USA. Prossima resistenza 1885 $/o.”.