La quantità di oro acquistata dalle banche centrali ha raggiunto il picco dal 1967. L’anno scorso la domanda mondiale del metallo è cresciuta del 4%, secondo quanto riportato dal World Gold Council (WGC).
Il mondo ha consumato ben 4.345,1 tonnellate (metriche) di oro nel 2018, in aumento dalle 4.159,9 tonnellate dell’anno prima. È quanto emerge dall’ultimo report trimestrale pubblicato da WGC.
Ad alimentare la domanda per l’oro sono state le banche centrali, che hanno accumulato 651,5 tonnellate. Si parla del 74% in più rispetto al 2017 e il secondo numero più alto di sempre. Paesi come la Cina e la Polonia, ma anche la Russia, la Turchia e il Kazakistan, hanno accumulato riserve auree.
Le riserve auree di Bankitalia
Quello che farà l’Italia delle sue riserve auree continua a essere un mistero. È di questi giorni la controversia sul possibile piano del governo per rivendicare la proprietà dell’oro che è gestito e controllato da Bankitalia. La banca centrale italiana fa infatti parte dell’Eurosistema e il governo giallo verde vuole assicurarsi di poter disporre delle proprie riserve auree in caso di bisogno.
La bozza di legge a cui ha lavorato Claudio Borghi della Lega potrebbe aprire la strada alla vendita – per legge costituzionale – di oro. Con la possibilità di rimettere in sesto le finanze pubbliche e disinnescare il temuto aumento dell’IVA.
Gli investimenti retail nei lingotti e nelle monete d’oro sono saliti del 4% a 1.090,2 tonnellate. Sorprende in particolare il boom del +222% della domanda proveniente dall’Iran (a quasi 62 tonnellate).
L’interesse degli investitori finanziari è stato invece moderato. I fondi comuni ETF hanno registrato 68,9 tonnellate in più nell’anno. La cifra risulta inferiore del 67% rispetto al 2017.
Oro: boom domanda a fine 2018 e inizio 2019
Ma con le grandi turbolenze dell’ultimo trimestre del 2018, la domanda di oro – bene rifugio per eccellenza – è tornata a crescere nettamente.
“L’incertezza economica, la frenata della crescita e il conflitto commerciale sino americano ha aiutato l’oro”, favorendo gli acquisti e gli investimenti. Lo sottolinea l’head of market intelligence del Consiglio WCG, Alistair Hewitt.
“Il lato negativo della medaglia è che sono stati colpiti alcuni elementi del mercato”, precisa Alistair, riferendosi alle dinamiche di prezzo e comportamentali che potrebbero ripetersi anche quest’anno.
Hewitt osserva che le banche centrali aumenteranno ancora gli acquisti di oro quest’anno. La domanda nei due mercati più attivi (Cina e India) rimarrà con ogni probabilità robusta. La Cina è previsto che consumi 900-1.000 tonnellate di oro e l’India tra le 750 e le 850 nel 2019.
Oltre alla domanda nel 2018 è cresciuta anche l’offerta di oro. Su scala globale è aumentata dell’1%, attestandosi a quota 4.490,2 tonnellate. Nel 2019, poi, sta crescendo l’appeal del bene rifugio per antonomasia sui mercati. La prova di inizio anno è infatti la migliore in tre anni.
A stimolare l’appetito dei trader e degli investitori istituzionali per l’oro sono alcuni fattori tra cui il fatto che il metallo eserciti la funzione di asset monetario e riserva strategica delle principali banche centrali del mondo. In particolare a Est, secondo Confinvest.