Economia

Pace fiscale: come sarà il controverso condono del governo

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Fumata bianca per la legge di bilancio. Nella serata di ieri è stato trovato l’accordo all’interno della maggioranza sulla pace fiscale, uno dei punti più controversi del contratto di governo siglato tra Lega e Cinque Stelle.

La sanatoria però riguarderà solo chi ha presentato la dichiarazione dei redditi  che potrà presentare una dichiarazione integrativa che consentirà di far emergere fino a un terzo in più delle somme dichiarate l’anno precedente entro un limite di 100mila euro. Sui maggiori imponibili dichiarati si applicherà un’imposta unica (flat tax) del 20 per cento. Oltre all’integrativa però ci saranno anche norme che consentiranno di definire i processi verbali di constatazione, gli accertamenti e anche le liti fiscali. Per le cartelle esattoriali inoltre ci sarà la rottamazione-ter ma anche la cancellazione automatica dei carichi (comprese multe e bolli auto) affidati alla riscossione dal 2000 al 2010 per un importo massimo fino a mille euro.

Dopo averlo dimostrato sull’immigrazione e la sicurezza, anche su temi economici continuiamo a mantenere le promesse con gradualità e coraggio. Fornero, flat tax, equitalia: anche su questi temi siamo il cambiamento.

Così ha esultato Matteo Salvini, mente il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa ha affermato.

Lo stralcio delle cartelle sotto i 1.000 euro è una semplice ripulitura ce lo ha chiesto il ministero e gli organi competenti, perché per loro le cartelle fino a 1.000 euro che risalgono a periodi datati hanno maggiori costi per tenerle nel sistema informatico rispetto a quanto si potrebbe incassare”.

Prima di tutto ci siamo accordati sul fatto che per gli evasori ci sarà la galera. Ci sarà la pace fiscale per aiutare chi non ce la fa con le cartelle Equitalia, ma non ci sarà nessun salvacondotto per chi evade.

Così su Twitter Luigi Di Maio che tenta di mettere una pezza a chi gli fa notare che lui stesso aveva dichiarato che non avrebbe mai votato un condono.