Pace fiscale, Mef proroga le scadenze di oggi
Tempi più lunghi per fare pace col fisco. Come previsto, è in arrivo una proroga per i versamenti relativi alle rate per la Rottamazione Ter e per la regolarizzazione cosiddetta “saldo e stralcio“. Lo afferma il ministero dell’Economia e delle Finanze in una nota non precisando la nuova data, che sarà fissata nei prossimi giorni, entro la quale dovrà essere fatto il pagamento.
“E’ in corso di redazione – afferma il ministero – il provvedimento che differirà il termine del 1° marzo 2021 per il pagamento delle rate della “rottamazione-ter” (articoli 3 e 5 del DL n. 119/2018) e del “saldo e stralcio” (art. 1 commi 190 e 193 della Legge 145/2018). Il termine riguarda le rate del 2020 ancora non versate a cui si aggiunge la prima rata del 2021 della rottamazione-ter“.
Il provvedimento – viene spiegato – entrerà in vigore successivamente al primo marzo 2021 e “i pagamenti, anche se non intervenuti entro tale data, saranno considerati tempestivi purché effettuati nei limiti del differimento che sarà disposto”.
In assenza di interventi le 5 rate dovute per la definizione agevolata e i due arretrati del vecchio saldo e stralcio per i debiti fino a mille euro – per un valore di 950 milioni per 1,2 milioni di contribuenti – andavano versate in un’unica soluzione, oggi lunedì 1 marzo.
Pace fiscale, saldo e stralcio per cartelle inferiori a 5 mila euro
Secondo quanto riporta Adnkronos, è allo studio del governo un piano di pace fiscale ovvero l’ipotesi di un ‘saldo e stralcio’ per le cartelle inferiori a 5mila euro. A quanto apprende l’Adnkronos, l’opzione è sul tavolo dell’esecutivo insieme ad altre proposte per permettere di regolarizzare alcune posizioni a chi è in condizioni di farlo e contemporaneamente assicurare risorse dovute alla riscossione. Ad ogni modo si tratta ancora solo di un progetto.
Tra le misure fiscali allo studio, sempre secondo l’agenzia stampa, una pulizia del magazzino delle cartelle inesigibili pre-2015: una montagna di crediti pari a circa 400 mld di euro che non può più essere riscossa perché dovuti da soggetti deceduti o falliti.
Nel frattempo, inizia a prendere forma lo schema per i nuovi risarcimenti alle attività colpite dalle restrizioni per la seconda ondata del Covid: gli aiuti questa volta non dovrebbero basarsi sui codici Ateco ma essere selettivi per le attività che nel 2020 sul 2019 hanno subito perdite pari ad almeno il 33%.