“È un condono mascherato, una presa per i fondelli per chi ha sempre pagato le tasse”, così il direttore de Il Fatto Quotidiano Marco Travaglio nel corso della trasmissione di La7 ‘Otto e mezzo’, condotta da Lilli Gruber. Il giornalista critica aspramente la pace fiscale, misura fortemente voluta dalla Lega e inserita nel contratto di governo con i Cinque Stelle.
“Mi sono andato a rileggere il contratto di governo. C’è scritto che la pace fiscale deve riguardare tutte quelle situazioni involontarie di dimostrata difficoltà economica. Cioè soltanto chi non ha potuto pagare le tasse, perché non aveva soldi a causa della crisi, può rientrare in questo condono. Gli importi devono essere piccoli e il range deve essere molto ridotto. E invece sento dire che il tetto è un milione. Addirittura si era parlato di 5 milioni”.
Travaglio poi puntualizza come il condono sarà molto impopolare soprattutto per chi i condoni li ha sempre denunciati, come il M5s.
“Se c’è solo il condono senza una norma contro gli evasori fiscali, ci si sente presi per i fondelli con questa roba della pace fiscale. Io poi, vorrei capire chi ci ha fatto mai la guerra. A me la guerra l’hanno sempre fatta quelli che le tasse non le pagano. Non me l’ha mai fatta il fisco. E mi sono anche un po’ rotto di pagare le tasse al posto di quelli che non le pagano. Quindi, già questo è impopolare presso gli onesti. Se poi la chiamano pure in un altro modo e non aggiungono nessuna sanzione come da contratto per gli evasori, sarà un condono e e sarà molto impopolare soprattutto per chi i condoni li ha sempre denunciati, come il M5s”.
All’interno dell’opposizione è il sindaco di Firenze Dario Nardella che si dice molto critico nei confronti della pace fiscale.
“Ne parlano con questa bella parolina di ‘pace fiscale’, ma in realtà è un condono fiscale tombale, sbagliato e molto pericoloso. L’ipotesi di fare pagare il 6 o il 10% di quella che è stata l’evasione fiscale è devastante sul piano economico e culturale, colpisce le famiglie oneste che hanno fatto sforzi per pagare le tasse e premia furbi e disonesti”.
Luigi Di Maio poi mette dei paletti affermando che il milione di euro è una soglia troppo alta.
“Chi evade il fisco deve andare in galera, sta nel contratto quindi si deve fare”.