NEW YORK (WSI) – Asse Roma-Bruxelles-Berlino per preparare un post-Renzi. Secondo quanto riporta Affari Italiani, qualora “il premier non dovesse reggere alle tensioni politiche nel Pd o un’eventuale sconfitta al referendum istituzionale del prossimo autunno” il successore potrebbe essere il ministro dell’Economia e delle Finanza Pier Carlo Padoan.
Una scelta, quest’ultima che soddisferebbe i “mercati finanziari e le istituzioni europee vogliono stabilità politica e soprattutto puntano su chi li rassicura sulla tenuta dei conti pubblici” si legge nell’articolo di Affari Italiani. E tali rassicurazioni rischiano di non arrivare da Renzi, che dopo la sconfitta ai ballottaggi del 19 giugno, “spinge per una manovra popolare di riduzione delle tasse”.
Manovra che non sarebbe ben vista da Bruxelles, che trova un buon alleato in Padoan che un paio di giorni fa ha detto che: “Le risorse non sono molte. Noi abbiamo un debito ancora molto alto, sta cominciando a scendere, ma ogni anno richiede centinaia e centinaia di miliardi di rifinanziamento sui mercati. I mercati devono essere convinti, e lo sono, che prestare all’Italia è un buon affare. Devono continuare”, ha affermato il titolare di Via XX Settembre.
“Se il premier insiste troppo sul taglio delle tasse e non rispetta gli impegni con l’Europa parte lo spread nonostante il QE di Draghi”, spiega un’analista di una primaria sim milanese, citato da Affari Italiani. “E l’incubo del differenziale Btp-Bund, che costò la poltrona a Berlusconi cinque anni fa, potrebbe proprio essere lo strumento utilizzato dai mercati (e dai tecnocratici europei) come mezzo di pressione sul governo italiano.
Fonte: Affari Italiani