Dai dati della ultima edizione dell‘Osservatorio Innovative Payments della School of Management del Politecnico di Milano emerge che in Italia sono state ben 5,2 miliardi le transazioni regolate attraverso pagamenti digitali in tutto il 2020, per un valore di 268 miliardi di euro: una cifra pari a un terzo del totale transato.
Pagamenti digitali: boom nel 2020
Il contante rimane ancora il mezzo più utilizzato, ma in un anno caratterizzato da un contestuale calo dei consumi (-13%), l’effetto specchio è stata un’impennata dei pagamenti contactless (+29%, 81,5 miliardi) e via smartphone e wearable (+80%, oltre 3,4 miliardi) conclusi nei negozi.
In particolare, colpisce il dato relativo ai pagamenti attivati da smartphone o wearable, che nonostante i mesi di lockdown di diverse attività commerciali, hanno superato i 3,4 miliardi di € (contro i 1,9 miliardi nel 2019).
Anche le transazioni – sempre da smartphone – per il pagamento di servizi di bollette e bollettini, ricariche telefoniche (Mobile Payment fuori dal negozio) cresce del 15%, raggiungendo i 1,3 miliardi di euro.
Il settore che invece non ha beneficiato di questo boom digitale è quello dei trasporti, pubblici e privati, pesantemente colpiti dagli effetti delle restrizioni sugli spostamenti, dopo anni di crescita.
E quindi, in questo settore, perfino i pagamenti da smartphone sono scesi da 252 milioni di euro nel 2019 a 157 del 2020. Dati in negativo per tutte le categorie coinvolte: taxi -52%, sharing mobility -43%, biglietti per il trasporto pubblico locale -32%, parcheggi -13%.
“Prima del lockdown di marzo 2020, i pagamenti digitali non erano ancora entrati completamente nella quotidianità degli italiani,” – dichiara Alessandro Perego, Responsabile Scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano. “Secondo i dati della Bce, infatti, l’Italia nel 2019 si posizionava al 24° posto su 27 nella classifica continentale delle transazioni con carta pro-capite seguita solo da Germania, Romania e Bulgaria. Quest’anno naturalmente sono entrate in gioco anche alcune iniziative di incentivo del Governo, che hanno acceso i riflettori su queste tematiche e stanno portando – direttamente o indirettamente – sempre più persone a preferire i pagamenti elettronici. Molto probabilmente alcuni di questi nuovi comportamenti si dimostreranno strutturali e ci accompagneranno, in un modo o nell’altro, per diverso tempo”.
Boom anche per acquisti e pagamenti online
La chiusura pressoché totale di attività commerciali ha naturalmente dirottato le abitudini di acquisto e pagamento anche verso l’e-commerce e canali digitali che si sono dimostrati degli importanti alleati per i consumatori in queste fasi di forte difficoltà.
Il comparto dell’acquisto di prodotti online ha fatto segnare, infatti, un aumento del 31% nel 2020, controbilanciato da un calo della categoria servizi (-47%), legati in buona misura alla crisi dei comparti viaggi e turismo.
Tra le novità più interessanti del 2020, c’è il comparto delle consegne a domicilio, divenuto, per la sua stessa organizzazione, quasi l’emblema dei pagamenti digitali, che possono passare per link di pagamento, chat (Pay by link) o Mobile Wallet.
Lo smartphone diventa il device preferito dagli italiani per effettuare pagamenti da remoto e acquisti online, superando il PC. Il Mobile Commerce raggiunge infatti quota 15,65 miliardi di euro, con una quota sul totale e-commerce pari al 51%, segno di una sempre maggiore facilità e velocità nell’uso di questo dispositivo.
Complessivamente, quindi, il Mobile Payment fuori dal negozio cresce del 15% e raggiunge i 1,3 miliardi di euro.
Cashless: abitudine consolidata
Questa tendenza ai pagamenti digitali sembra destinata a rimanere come abitudine consolidata anche in vista delle riaperture, come un lascito strutturale e pratico della pandemia.
Alla sempre maggiore diffusione del digitale come metodo di pagamento hanno contribuito certamente anche le incentivazioni statali.
Il Cashback di Stato di dicembre e la Lotteria degli scontrini prevista per il 2021, pur con qualche controversia attuativa ed ora sotto la lente del Governo Draghi, risultano essere provvedimenti che hanno stimolato il cashless in modo molto vigoroso.
Previsti inoltre incentivi anche per gli esercenti, come per esempio il credito di imposta sulle commissioni pagate; ma anche deterrenti, come la stretta sul limite massimo di utilizzo del contante.
“Il 2020, pur nella sua drammaticità, potrebbe davvero aver segnato un punto di svolta per il settore dei pagamenti digitali. Già nel passato dalle nostre ricerche è emerso come le persone che provano a utilizzare i pagamenti più innovativi, come lo smartphone, poi difficilmente li abbandonano. Questo aspetto, unito alla volontà di mantenere le distanze e limitare i contatti da parte degli italiani può rappresentare una importante base per una accelerazione definitiva per i pagamenti digitali nel prossimo biennio” ha chiarito Ivano Asaro, direttore dell’Osservatorio Innovative Payments.