L’educazione finanziaria e la conoscenza della propria situazione patrimoniale si confermano tra i punti deboli degli italiani. Alla domanda “Quanto tempo i tuoi risparmi ti consentiranno di resistere nel caso in cui si azzerassero i tuoi redditi”, il 40% di un campione rappresentativo di italiani maggiorenni – scrive Marco lo Conte su Il Sole 24 Ore – ha risposto di non saperlo.
La pandemia ha sicuramente accresciuto la fragilità finanziaria delle famiglie italiane ma, nonostante tutto, pochi si son preoccupati di colmare le proprie lacune in materia (risparmio, investimenti, previdenza). Mancano concetti “elementari” alla base delle principali decisioni finanziarie e ciò non solo può portare ad un utilizzo inefficiente degli aiuti pubblici, ma anche accentuare l’impatto degli shock e della pandemia. A risentirne maggiormente le donne. Molte di loro han dichiarato di aver perso un’occupazione retribuita, di esser state sommerse in modo esponenziale da attività relative alla cura della famiglia, in particolare dei bambini (per via della chiusura delle scuole) e degli anziani. La base di partenza non era già delle migliori: oltre la metà delle donne guadagna meno degli uomini, ha minori capacità di risparmio e maggiori probabilità di cadere in uno stato di povertà. E’ possibile migliorare la capacità di fare buone scelte per il proprio futuro? Come arginare l’ignoranza bloccante? Di questo e molto altro ho voluto parlarne con alcune consulenti finanziarie che si sono distinte nel proprio campo.
La strada è ancora in salita per le donne italiane dal punto di vista dell’emancipazione economico-finanziaria. Secondo te, la fase post covid potrebbe risvegliare le coscienze? In che modo le donne possono assumere un ruolo paritario all’interno del nucleo familiare?
Per rispondere a questa domanda, introdurrei il concetto di autodeterminazione e consapevolezza individuale perché il fatto di assumere un determinato ruolo all’interno della famiglia dipende molto da una riflessione che ogni donna compie su se stessa. La famiglia è la prima micro-società in cui la donna si trova ad interagire; nel suddetto microcosmo, le donne hanno la tendenza a farsi carico di tutto, viceversa gli uomini quello di sottrarsi dalle incombenze. In questa delicata fase l’errore eclatante è imporre ad una donna cosa fare…davvero disincentivante! Il mio approccio è del tutto differente. Il dialogo che imposto con le clienti/donne ruota intorno a tre concetti: autodeterminazione,
Monica Gardella, Consulente Patrimoniale Certificato UNI ISO
Molte donne hanno ancora difficoltà a prendere delle decisioni finanziarie autonome soprattutto dopo la crisi da Coronavirus. Le incertezze legate alla disoccupazione e alle prospettive di guadagni probabilmente manterranno alto il livello del “risparmio precauzionale”. Quali sono gli errori assolutamente da evitare?
Questo momento storico ha portato con sé uno stravolgimento e tante perplessità in merito. Un consiglio disinteressato che mi sento di dare è di non aver paura nel prendere decisioni per il nostro benessere personale e il nostro futuro. Ricordiamoci sempre che abbiamo la possibilità di trasformare il nostro reddito in patrimonio. Aprire un semplice piano di accumulo – ad esempio – può aiutare a prendere coscienza della nostra grande risorsa: IL NOSTRO DOMANI! Quali errori non commettere?
- Non concentrare tutte le nostre risorse in un unico titolo o prodotto [avere più “cassetti finanziari” a disposizione torneranno utili per eventuali esigenze];
- Non controllare assiduamente ogni giorno il proprio investimento [ricordiamoci per cosa abbiamo investito quella somma e non in che cosa e tra quanto ci servirà quel denaro];
- Non lasciare troppa liquidità nel conto corrente facendola stazionare per anni senza avere nessun risultato se non costi;
- Non impiegare l’intero capitale per acquistare un immobile. Il mattone è un investimento difficile da “smobilizzare” in tempi brevi (pensiamo a quanto tempo ci vuole per vendere un immobile!).
Alessandra Collini, Consulente finanziaria e patrimoniale
Secondo un sondaggio condotto da Columbia Threadneedle Investments, quel che preoccupa maggiormente in questo momento storico è non aver previsto un piano di previdenza integrativa o aver stipulato una polizza sanitaria? E’ possibile recuperare questa negligenza in qualsiasi momento? Quali stanziamenti previsti dallo Stato potrebbero dar una mano?
Cara Ilaria, credo sia normale che le donne in questo momento abbiano più paura per il futuro. Finalmente si son rese conto dell’importanza di avere una polizza sanitaria e anche e soprattutto una pensione integrativa. E’ decisamente vitale recuperare questa negligenza, anzi il fatto che la consapevolezza sia aumentata mi fa ben pensare che finalmente sia venuto il momento di accelerare questo processo. Lo Stato dovrebbe a mio parere potenziare gli sgravi fiscali in questo campo (che ben vengano ulteriori prestiti o agevolazioni per l’imprenditoria femminile, fondi UE per il microcredito, la formazione e mobilità di lavoratori e studenti, e così via). Mi auguro che l’emergenza sanitaria possa far capire quanto una buona pianificazione finanziaria e soprattutto patrimoniale siano indispensabili per affrontare il futuro.
Vania Franceschelli, Consulente Patrimoniale
Nonostante la fase acuta dell’emergenza sanitaria sia alle spalle, il contesto generale rimane ancora ricco d’incognite. Alle donne alle prime armi o che si avvicinano al mondo degli investimenti per la prima volta, che consigli dareste per superare questo difficile momento?
Ci sono certamente 3 suggerimenti pratici che posso dare e sono validi sia per chi è alle prime armi, sia per chi ha già esperienza con gli investimenti.
- Oggi più che mai è importante organizzare e capire dove e come spendere i soldi sia per sè stesse che per la famiglia. Questa operazione si chiama fare “budgeting” e permette di avere sotto controllo le uscite; controllo = maggiore tranquillità;
- Tenere sul conto corrente quantità di denaro che copra tre mesi di spese e una cifra di pari importo in un deposito a parte, ma simile al conto corrente dal quale poter attingere quando si ha necessità. Questa scorta evita che le spese improvvise ci colgano impreparate;
- E’ importante decidere quanto si vuol risparmiare per i propri progetti. Per quelli che necessitano di più tempo investire una cifra tutti i mesi nell’economia di tutto il mondo è una soluzione.
Soprattutto per chi è alle prime armi, consiglio di scegliere investimenti che garantiscano flessibilità (di sospendere, diminuire o aumentare i versamenti senza penali) così da poter iniziare i propri progetti tranquillamente.
Federica Bertoli, Consulente finanziaria
Proprio stamane ho avuto modo di confrontarmi con una giovane ragazza, single, con un piccolo capitale messo da parte. Il suo obbiettivo è di gestire al meglio il proprio denaro. Dopo aver ascoltato attentamente la sua esperienza e le sue esigenze, ho voluto essere molto concreta: le ho suggerito assolutamente di diversificare una piccola cifra, di valutare eventualmente alcuni fondi obbligazionari globali e corporate (Credit bond) e un fondo azionario globale step-in incui investire in percentuali crescenti nell’arco di 18 mesi. Inoltre abbiamo esaminato un Fondo con cedola e un Fondo Pensione (il tema previdenziale a me da sempre caro) da alimentare come piano di accumulo con le cedole del Fondo suddetto, indispensabile per una giovane che deve costruirsi una pensione integrativa.
Quel che emerge spesso è la assoluta inesperienza e poca conoscenza in ambito finanziario soprattutto tra le giovani e potenziali clienti. Spesso dopo aver parlato della propria situazione economica e di aver espresso la voglia di voler gestire le sue risorse tramite il mio aiuto, la scelta definitiva dipende spesso dalla figura paterna o comunque maschile. Il mio personale consiglio alle donne alle prime armi negli investimenti, in questo momento, è di guardarsi dentro, di decidere con la propria testa e di affidarsi ad un/una professionista consulente che sappia cogliere le loro esigenze (anche quelle che non vengono esplicitate) e in grado di “convertirle” in realtà con i dovuti accorgimenti del caso.
La fiducia, la vicinanza e l’empatia in ogni caso dovranno essere sempre presenti, a maggior ragione quando si tratta di donne, notoriamente più emotive del sesso opposto.
Chiara Marinari, Private Banker
Aumentare la consapevolezza delle donne sui temi economici e finanziari è una via che consentirebbe di accrescere in modo positivo il benessere economico in primis delle famiglie. Quali sono le azioni che un consulente dovrebbe intraprendere post pandemia? Quali i canali più adeguati per raggiungere un pubblico femminile?
Lavorare sulla “consapevolezza” in materia di investimenti è la nostra missione professionale, sia sul fronte femminile sia maschile, da sempre. Le donne purtroppo, vessate dalle incombenze personali, familiari e professionali, tendono ancora a delegare ed affidarsi. Il mio impegno è quello di far comprendere che dietro a qualsiasi decisione finanziaria si celano risvolti importanti per il benessere personale e familiare. Il mondo cambia in continuazione così come i bisogni del genere umano. Se interpretati correttamente e grazie all’aiuto prodigioso del fattore “tempo” diventeranno la nostra pensione, l’università dei nostri figli, l’anticipo per la nostra casa al mare o in montagna. In questi mesi di isolamento tutti noi ci siamo dovuti adattare a una realtà complessa, alle nuove condizioni di vita, di lavoro, di socialità e comunicazione. Un dialogo che ho cercato di garantire per tutta la pandemia e che a dir il vero si è arricchito di nuove occasioni – ad esempio web conference, canali di messaggistica – per veicolare informazioni importanti e in tempo reale ma nulla può prescindere dalla reale volontà del cliente di essere parte attiva e diligente del processo educazione per la migliore gestione del patrimonio. Il mio augurio è che le donne, che devono scontare già tanti gap (genere, salario, accesso al lavoro, cure familiari) si appassionino alla finanza e soprattutto alla cura del Patrimonio, per trarne la giusta emancipazione economica e familiare. Il prezzo da pagare è tempo, formazione e informazione, ma le soddisfazioni ripagano di tutto.
Caterina Abbracciavento, Consulente finanziaria
Per chi avesse bisogno di una consultazione o volesse rivolgere ulteriori domande/dubbi alle consulenti coinvolte in questo progetto di “cultura finanziaria” può scrivere a: social.brown@triboo.it