Roma – Ore decisive per la sopravvivenza della Grecia all’interno dell’area euro. Il premier greco George Papandreou è volato a Berlino per un incontro con la cancelliera tedesca Angela Merkel e ha parlato di “sforzi sovrumani” del paese ellenico, volti a ridurre il debito gigantesco. Papandreou non ha mancato di lanciare una frecciatina ai critici del suo paese, affermando che fare di Atene un “oggetto di punizione e di derisione” non è un approccio costruttivo per risolvere la situazione.
“Se la gente avvertirà solo punizione e derisione, questa crisi non diventerà una opportunità, ma una causa persa. E noi siamo determinati perchè questa storia diventi invece un successo”, ha sottolineato il leader greco.
Dal canto suo Merkel ha insistito che la crisi non è relativa all’euro, ma piuttosto agli elevati debiti che sono stati accumulati dai membri dell’area euro”. “Noi non abbiamo una crisi dell’euro, ma una crisi dei debiti”, ha detto Merkel nel corso di una conferenza. Detto questo, la cancelliera ha deluso le richieste dell’Europa di introdurre nuovi pacchetti economici di stimolo per alimentare la domanda. “Questa è una idea sbagliata”, ha affermato, spronando poi i suoi cittadini a capire che “la Germania sta traendo beneficio dall’euro”, mentre riguardo alla crisi greca, il paese deve dimostrare ai mercati finanziari che è “sulla buona strada”.
Intanto, proprio oggi è un giorno tra i più cruciali della Grecia. Il Parlamento greco si prepara infatti a un voto sulla tassa sulle proprietà: una delle misure che potrebbe convincere il Fondo Monetario Internazionale e l’Unione europea a erogare il tanto atteso piano di aiuti per 8 miliardi di euro. Le premesse non sono certo confortanti, in quanto un ultimo sondaggio messo a punto da Bloomberg ha rivelato che più del 70% degli intervistati è contro l’attuazione di tale tassa. E lo stesso sondaggio mostra come il 59% dubiti che il governo di Papandreou sia davvero capaci di evitare un default.
(fase di scrittura)