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Paradisi fiscali: Israele sara’ la nuova Svizzera

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New York – Sembra proprio che Israele sara’ la nuova Svizzera, almeno a giudicare l’andamento delle indagini del Dipartimento di Giustizia statunitense sulle societa’ offshore registrata nei paradisi fiscali.

Il 14 giugno di quest’anno il ministero della Giustizia Usa formulato un atto d’accusa contro tre organizzazioni fiscali americane, che si presume abbiano aiutato i clienti ad alleggerire il proprio carico fiscale trasferendo denaro a Tel Aviv.

Non si conoscono ancora nel dettaglio i capi d’accusa e l’ammontare delle somme trasferite in quello equivarrebbe a un’operazione di evasione fiscale. Padre e figlio, David e Nadav Kalai, hanno aiutato, con la collaborazione del collega David Almog diversi clienti della loro azienda United Revenue Service ad aggirare il sistema fiscale Usa, effettuando trasferimenti in due banche israeliane, che nel report sono identificate come “Banca A” e “Banca B”.

La maggior parte delle operazioni finanziarie effettuate – riporta l’emittente Cnbc – si possono considerare relativamente contenute, nell’ordine delle centinaia di migliaia di dollari.

Ma le accuse rivelano l’esistenza di un grand jury che si sarebbe messo alla caccia di un pesce grosso. Dai dettagli emersi per ora, tutto fa pensare che la “Banca A” sia il gruppo Leumi, le cui operazioni di private banking hanno sede a Tel Aviv, mentre la “B” la societa’ finanziaria Hapoalim. Il suo centro di private banking internazionale si trova anch’esso nella seconda maggiore citta’ del paese mediorientale.