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Pareggio bilancio rinviato al 2018. Sugli esodati versione più soft

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ROMA (WSI) – L’Aula della Camera ha dato l’ok alla risoluzione di maggioranza alla Nota di aggiornamento al Def. Il via libera dell’Aula, che autorizza il governo a rinviare il pareggio di bilancio al 2018, è avvenuto con 342 sì e 159 no.

Il risultato è che l’impegno del governo c’è, ma è smorzato, sulla questione degli esodati. Se nella bozza la richiesta era di un “definitivo intervento” di salvaguardia sugli esodati, ora si parla semplicemente di “intervento”, con l’aggettvo definitivo che è scomparso.

Riguardo alle misure da introdurre nella legge di Stabilità, si sottolinea che queste dovranno essere adottare “compatibilmente con il rispetto degli obiettivi programmatici di bilancio e finanza pubblica”.

Nella bozza di risoluzione sul Def che è stata approvata dall’Aula della Camera, la maggioranza parlamentare chiede che già a partire dalla prossima legge di Stabilità vengano introdotte misure sulla flessibilità in uscita nel sistema pensionistico senza tagli troppo “penalizzanti” sugli assegni.

Il governo si “impegna” inoltre ad “utilizzare, fermo restando il rispetto degli impegni assunti in sede europea, le clausole di flessibilità rese disponibili dal Patto di Stabilità e Crescita, al fine di rilanciare la domanda aggregata e la competitività”.

I gruppi che sostengono l’esecutivo chiedono che nella Legge di Stabilità vi siano anche interventi sul Sud, la povertà, la famiglia, le tasse, gli investimenti, sgravi per i nuovi contratti, lavoro autonomo. Tutte misure che, affermano, sarebbero in grado di “sostenere la domanda interna e il sistema produttivo”.

In linea con quanto annunciato dal governo, c’è anche la richiesta di “neutralizzare l’entrata in vigore nell’anno 2016 degli aumenti di imposta previsti dalle clausole di salvaguardia” e si auspica la realizzazione di “una misura universale di contrasto alla povertà assoluta e all’esclusione sociale”.

Le misure, stando a quanto riportano le agenzie di stampa includono un intervento (ma è scomparsa la dicitura “definitivo”) di salvaguardia dei lavoratori esodati e l’opzione donna per tutte le lavoratrici che maturino i requisiti anagrafici e contributivi previsti entro il 31 dicembre 2015.

– Stop sulla prima casa e il rafforzamento degli strumenti a favore degli affitti, “la cancellazione dell’Imu sui terreni agricoli e sui macchinari cosiddetti “imbullonati” e la progressiva riduzione dell’imposizione sugli utili d`impresa”;

-Interventi per la famiglia “sviluppando le scelte della scorsa legge di stabilità”;

-Proroga degli eco-bonus;

– “Un quadro completo di misure atte a stimolare la crescita economica, i consumi, la domanda interna e la produttività, in particolare favorendo la contrattazione, anche decentrata, e incentivando gli investimenti privati, attraverso la previsione a favore delle imprese italiane di agevolazioni e crediti d`imposta per la ricerca, l`innovazione tecnologica e i beni strumentali”; misure in favore dei lavoratori autonomi.

-“Piano strategico di programmazione territoriale specificamente rivolto al rilancio del Mezzogiorno”;

Ancora, si invita il governo a cogliere “tutte le opportunità e le risorse disponibili a livello comunitario per interventi nei settori gravati da pesanti ritardi e nelle aree sottoutilizzate”; e si incita a “proseguire il programma dei pagamenti dei debiti commerciali delle pubbliche amministrazioni, assicurando al contempo la progressiva e continua riduzione dei tempi dei medesimi pagamenti nei termini previsti dalla legislazione vigente”.