Economia

Partite Iva: via studi settore, arrivano gli Isa. Sconti per i più meritevoli

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MILANO (WSI) – Arriva la svolta per le partite Iva, quasi 3,6 milioni di persone, artigiani, piccoli imprenditori, negozianti e liberi professionisti, circa il 22% della popolazione attiva che finora ha dovuto fare i conti con i studi di settore ossia una stima automatica dei loro ricavi elaborata dal Fisco sulla base di rivelazioni statistiche effettuata per categoria di contribuente e sui cui pagavano le tasse.

Ora questi temibili studi di settore vanno in soffitta e cedono il posto ai cosiddetti Indici sintetici di affidabilità fiscale che comportano per i contribuenti più meritevoli la possibilità di avere degli sconti fiscali. In pratica le partite Iva che si dimostreranno più affidabili agli Isa, posizionandosi ai gradini più alti della scala potranno fruire di una serie di vantaggi fiscali.

Quali sono questi vantaggi? Si va dall’esclusione dagli accertamenti di tipo analitico, dell’applicazione della disciplina delle società non operative all’anticipo di almeno un anno dei termini di decadenza per l’attività di accertamento da parte degli uffici amministrativi fino all’esonero dall’apposizione del visto di conformità per la compensazione di crediti o rimborsi Iva per importi non superiori a 50mila euro.

Fino a questo momento l’Agenzia delle Entrate ha individuato i primi 70 Indici che dovranno essere elaborati quest’anno e che potranno essere già applicati a decorrere dal periodo d’imposta 2017. Gli altri Isa saranno individuati entro gennaio 2018 e successivamente elaborati nel corso dell’anno, e interesseranno circa 4 milioni di operatori economici.

Il passaggio dagli studi di settore agli Isa finirà per ammorbidire veramente il rapporto tra fisco e partite Iva? A dare una risposta è Paolo Zabeo della Cgia di Mestre il quale teme che nella sostanza non cambierà nulla.

“Agli studi di settore diciamo addio senza nessun rimpianto. Quanto agli Isa bisognerà vedere se saranno davvero una semplificazione e se finiranno per scendere le tasse, che restano troppo alte per la sopravvivenza di molte aziende. Vedremo con l’applicazione: il rischio è che cambi l’etichetta ma che il contenuto resti lo stesso”.