Economia

PARTITO DEMOCRATICO, CACCIARI: CONTENUTI ZERO

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(9Colonne) – Roma, 21 feb – Nel giorno cruciale del voto in Senato sulla politica estera, il quotidiano La Stampa pubblica un’intervista al sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, che dalle divisioni interne alla maggioranza prende lo spunto per criticare il mondo in cui si sta conducendo il cammino verso il Partito Democratico, a partire dal suo Manifesto. “E’ completamente deludente – afferma -. Non siamo nemmeno ai livelli minimi attesi. A tutto serve meno che a delineare una nuova forza politica pronta per le sfide che ci attendono nel futuro”. E così rincara la dose: “E’ un testo letterariamente orripilante e di contenuti zero”. “E’ completamente bloccato, compromesso e preoccupato dalla damnatio memoriae dell’una e dell’altra parte”, afferma il filosofo; “non ha riferimenti alla storia politica, non contiene critiche al passato, non ha proposte nuove e concrete istituzionali e sociali. Ma a cosa serve un manifesto se non analizza il passato e non getta le basi per il futuro?”. Cacciari parla quindi di “generico solidarismo e buonismo alla Veltroni senza avere la capacità retorica e di comunicazione di Walter”. Ribadendo quindi la sua posizione: “Non possiamo perderci in mille discussioni. Facciano il Partito democratico al più presto possibile e poi vedremo di riempirlo di contenuti”. Cacciari sostiene la necessità della nascita del Pd: “All’Unione manca un partito, o meglio un centro politico egemone e in grado di mantenere la rotta. La casa delle Libertà questo centro l’aveva trovato. Era debolissimo perché riassunto in una sola persona, Silvio Berlusconi, ma almeno ce l’aveva. Noi no. Manca la forza centrale attorno cui tutto ruota, una forza obiettivamente egemone nell’ambito della coalizione. In Germania, l’Spd si può alleare con i Verdi perché le forze tra loro sono molto diverse. In Italia, a prescindere dalle ideologie e dalle differenze di contenuto dei partiti, è chiaro che esistendo solo forze più o meno equivalenti, non è possibile esercitare una forza egemone nella coalizione”.