Economia

Patrimoni concentrati nelle mani dei più vecchi, è la fine del mito del self made man?

Le ultime statistiche parlano chiaro: i milionari sono sempre più vecchi. Sebbene il tempo sia spesso un ingrediente cruciale per accumulare risparmi e patrimoni, negli ultimi decenni l’età media dei milionari è aumentata più rapidamente dell’età media della popolazione complessiva. Una notizia che mette in luce due fenomeni: da una parte i lavoratori più giovani non riescono ad accumulare ricchezza allo stesso ritmo dei genitori; dall’altro, il modo più comune oggi per scalare i gradini della ricchezza è quello di ricevere un’eredità. Un discorso che vale per entrambe le sponde dell’Atlantico.

Cosa sta succedendo negli Stati Uniti

Partiamo dagli Stati Uniti. Come spiega bene un articolo di Business insider, dal 1992, l’età media dei milionari del Paese è aumentata.

“Abbiamo esaminato i dati del Survey of Consumer Finances relativi agli americani con un patrimonio netto pari o superiore a 1 milione di dollari in dollari del 2022 e abbiamo confrontato i loro dati demografici tra il 2022 – l’anno più recente di cui disponiamo – e il 1992. In quell’anno, il milionario medio aveva circa 57 anni. Nel 2022, l’età media è salita a 61 anni. Ciò significa che i milionari più giovani non si stanno aggiungendo abbastanza velocemente per mantenere costante l’età media” si legge nell’articolo.

Si tratta di una cattiva notizia per il “sogno americano”, ovvero quello di sfondare come self made man. Secondo Forbes, nell’ultima classifica dei miliardari, un terzo delle persone presenti ha ereditato la totalità o la maggior parte del proprio patrimonio. E in molti casi, questi individui stanno ereditando la ricchezza molto più tardi nella vita. Un dato che stride con la classifica del 2001: quando solo cinque dei 490 miliardari elencati avevano ereditato il proprio patrimonio.

“La ricchezza multigenerazionale sta andando bene, ma le persone che non sono sul treno della ricchezza stanno facendo più fatica a salire”, ha dichiarato a Business Insider Chuck Collins, autore americano e senior scholar presso l’Institute for Policy Studies di Washington, DC, dove dirige il Program on Inequality and the Common Good. “I milionari stanno invecchiando e non stanno trasmettendo la ricchezza lungo la linea generazionale o la stanno trasmettendo molto più tardi nella vita. Anche i beneficiari sono dunque anziani”, ha detto Collins. Queste forze si stanno combinando per concentrare una quota crescente di ricchezza nelle mani degli ottuagenari americani.

Oltre ai milionari con un patrimonio netto superiore a 1 milione di dollari, anche gli americani con uno stipendio annuale di 1 milione di dollari sono più anziani.

Garrett Watson, analista senior della Tax Foundation, ha evidenziato che nel 2011 erano circa 59.500 americani over 65 anni eche avevano dichiarato di guadagnare più di 1 milione di dollari; nel 2021 la cifra si è quasi quadruplicata, salendo a poco meno di 218.500 americani.

“Stiamo raccogliendo una buona parte del nostro gettito fiscale da queste persone – gli anziani che di solito hanno un reddito più alto o un patrimonio netto più elevato e che tendono ad avere un reddito più alto – il che è positivo; questo ovviamente sottolinea la progressività del sistema”, ha detto Watson. “Allo stesso tempo, il nostro sistema fiscale prevede molte disposizioni a favore di queste persone”.

La situazione in Italia

Ma quello statunitense non è un caso isolato. Secondo quanto emerso dall’ultimo UBS Billionaire Ambitions Report 2023, i miliardari hanno accumulato più ricchezza attraverso l’eredità che attraverso l’imprenditorialità. È la prima volta che si registra questo dato nelle nove edizioni del rapporto. Lo studio evidenzia che si sta formando un nuovo gruppo di famiglie multigenerazionali, in cui ogni generazione ha la propria visione dell’eredità e delle ambizioni, e che richiedono soluzioni sofisticate per la pianificazione della successione e la definizione dei valori comuni.

In Italia, dove il 68% del prodotto interno lordo deriva dalle aziende di famiglia, la questione ereditaria appare particolarmente urgente . Secondo Ubs, l’età media dei 56 miliardari italiani è di 67 anni e nei prossimi 20-30 anni cambierà proprietario una fortuna di 23,1 miliardi.

Allargando lo sguardo oltre i super-ricchi, l’Associazione Italiana del Private Banking stima che il 55% dei patrimoni gestiti dai suoi consulenti appartenga a persone al di sopra dei 65 anni: entro il 2028, perciò, 180 miliardi passeranno alle generazioni più giovani, cifra che salirà a 300 miliardi entro il 2033. Si tratterà dunque di capore come gestire al meglio questo epocale trasferimento di ricchezza.