Milano – «Non porto la barca in Croazia, però sto cercando di venderla». Lo annuncia su Il Piccolo, l’imprenditore ed ex presidente del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Illy, in un’intervista in cui critica alcuni provvedimenti contenuti nel decreto Salva Italia.
«UN IMPEGNO TROPPO GROSSO» – Smentendo le indiscrezioni su un presunto trasferimento della sua imbarcazione in un porto sloveno o croato («di posti non ce ne sono più»), Illy si scaglia contro la nuova tassa di stazionamento, e sottolinea che «tutte queste iniziative mi hanno fatto perdere interesse nella barca. È un impegno continuo, anche se dà grandi gioie. Se poi si viene anche criminalizzati mi vien da pensare: se non vogliono che la tenga, la vendo».
NO ALL’IMU – Riguardo alle conseguenze della manovra governativa, l’industriale ritiene «inevitabile una crescita minore o addirittura un decremento del Pil. Ma al governo va dato atto di aver varato, pur agendo in condizioni di estrema emergenza, misure efficaci e sostenibili, seppur dolorose».
Critica tuttavia alcuni provvedimenti, come la tassa sulle imbarcazioni («avrebbero fatto meglio a reintrodurre il vecchio bollo, che fu abolito senza ragione») e l’Imu («era più semplice reintrodurre l’Ici»).
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