Economia

Patuelli (ABI): “Spread impoverisce gli italiani. Debito palla al piede dello sviluppo”

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Meno polemiche, più azioni per lo sviluppo. Così il presidente dell’Abi Antonio Patuelli nella relazione annuale in occasione del centenario dell’associazione, sottolineando come lo spread “impoverisce gli italiani”.

 

 

Secondo il numero uno dell’associazione dei bancari il motivo principale dell’alto divario tra il differenziale di rendimento tra i titoli di stato italiani e quelli tedeschi è il debito pubblico.

“E’ la principale palla al piede dello sviluppo e dell’occupazione (…) Quando il debito pubblico era infimo, l’Italia raggiunse il ‘miracolo economico‘ (…) “Nell’ultimo ventennio il debito pubblico è raddoppiato e il suo continuo incremento è la principale causa dello spread che quando è alto, innesta una catena di conseguenze: si alzano i tassi sui titoli di Stato italiani e ciò può creare una pericolosa e onerosa catena di aumenti del costo del denaro per banche, imprese e famiglie”.

Nel suo discorso Patuelli ha anche sottolineato come le banche e l’Abi stessa chiedono a gran voce regole che non le penalizzino a livello europeo e internazionale.

Indipendenti sempre e mai isolati, non attori del dibattito politico, non cerchiamo regali e chiediamo regole che non penalizzino le banche nella competizione europea e internazionale (…) Le regole, innanzitutto, vanno semplificate. Bisogna semplificare le regole cresciute in modo abnorme e garantire più certezza del diritto prospettica, per sviluppare i piani industriali senza terremoti normativi (…) è necessario un più solido clima di fiducia non più minato da regole inapplicabili come il bail in, come ha affermato anche la Banca d’Italia“.

Il presidente dell’Abi poi detta la sua ricetta affinchè l’Italia possa tornare a crescita.

Bisogna favorire i rafforzamenti patrimoniali delle imprese d’ogni genere, reintrodurre l’Ace per incentivare gli accantonamenti degli utili a capitale per tutte le imprese, per rendere più solidi i presupposti della ripresa. Occorre incoraggiare gli investimenti, innanzitutto in infrastrutture materiali ed immateriali. Servono incentivi alle imprese sane e trasparenti e alle famiglie per lo sviluppo e le garanzie sociali”.