ROMA (WSI) – I selloff sono inevitabili e come ha spiegato Warren Buffett gli investitori di lungo termine dovrebbero accoglierli. Questo darebbe loro la possibilità di acquistare più azioni a prezzi inferiori. Nessuno, però, può scegliere i massimi e i minimi e, quando si acquistano azioni a seguito di un selloff, si corrono ovviamente dei rischi.
L’S&P 500 è in calo solo -3% circa da quando l’anno è iniziato. Molti esperti prevedono una correzione del 10% e anche i rialzisti di lungo termine ritengono che un pullback del 10% sarebbe, alla fine, sano. Di conseguenza, l’S&P sarebbe orientato a ulteriori vendite (con ripercussioni sul resto dell’azionario globale).
Il punto è che nel 2013 i mercati hanno assistito a rally corposi, a fronte di un miglioramento dei fondamentali dell’economia che è stato contenuto.
E’ vero che i dati macro pubblicati da inizio anno segnalano ulteriori miglioramenti, ma ciò non significa che i mercati siano destinati a segnare nuovi rialzi. Cosa devono fare dunque gli investitori?
La regola è concentrarsi prima di tutto su ciò che possono controllare, decidendo quanto allocare, ad esempio, sull’azionario, in base ad una serie di fattori, tra cui il rischio che intendono tollerare.
L’asset allocation è insomma la prima cosa da stabilire: molti decidono in primo luogo le azioni che preferiscono acquistare, senza capire che la prima regola è quella di decidere invece quanti soldi si intende spendere per gli investimenti sull’azionario. Per esempio, si dovrebbe investire sull’azionario il 40% del proprio portafoglio o l’80%?
Supponiamo che si è iniziato il 2013, con un 70% del portafoglio in un fondo dell’S&P 500 e con un 30% in contanti. Si sarebbe concluso l’anno con circa il 75% in azioni e solo il 25% in contanti. Per raggiungere l’obiettivo, invece, si potrebbero vendere alcuni dei fondi indicizzati.Mentre, quando le azioni calano, si potrebbero comprare più fondi indicizzati per portare l’esposizione di nuovo fino al 70%.
Una volta stabilita la propensione al rischio, è necessario ribilanciare il portafoglio.
In questo momento, siamo nel cuore della stagione degli utili, quindi assisteremo ad una maggiore volatilitĂ nei giorni e nelle settimane a venire. Inoltre, la Fed ha intrapreso un percorso di riduzione del quantitative easing. Il mercato ora si aspetta che la Fed annuncerĂ un ulteriore riduzione di 10 miliardi dollari.
Ciò significa che la Fed continuerebbe ad iniettare liquidità per 65 miliardi dollari al mese. Ad ogni modo, qualunque sia la linea d’azione della Fed, l’azionario risponderà comunque molto velocemente in un modo o nell’altro. I titoli, infatti, potrebbero agitarsi, innervosirsi, o, addirittura, rotolare anche se la Fed dovesse fare esattamente quello che ci si aspetta.