New York – Avvio di seduta difficile per la borsa americana, sulla scia di quanto visto nelle altre piazze finanziarie mondiali. L’indice S&P e’ sceso subito sotto quota 1.318, che rappresenta i minimi della settimana scorsa, mentre sul paniere dei tecnologici del Nasdaq gravano i cali di Apple.
Il Dow Jones cede lo 0,62% a 12.434 punti e lo Standard and Poor’s 500 scende dell’1,11%% a 1.318,50 punti. Il Nasdaq arretra dell’1,62% a 2.757,99 punti.
Un po’ ovunque si riscontra una fuga generalizzata dagli asset rischiosi. Sul fronte macro l’agenda e’ scarna e l’unico dato in calendario ha evidenziato un calo dell’attivita’ manifatturiera nell’area di Chicago. In aprile l’indice della Fed di Chicago e’ sceso a -0.45 da +0.32 di marzo. Si tratta dei minimi da agosto 2010.
Si prospetta dunque un inizio di settimana molto difficile anche in America dopo il sell off visto in Asia e in Europa, principalmente per via dei timori legati al caos del debito sovrano dei paesi periferici dell’area euro.
A pesare e’ la decisione a sorpresa di S&P arrivata nel weekend di tagliare l’outlook sull’Italia da stabile a negativo e le prospettive di una ristrutturazione del debito pubblico greco.
Nel Vecchio Continente la tensione e’ evidente, e non solo per i fattori Grecia e Italia, ma anche per il risultato delle elezioni amministrative in Spagna. Fari inoltre sempre sui problemi delle banche e sulla loro necessità di aumentare il capitale.
Non si puo’ certo dire che i problemi del debito europeo siano una questione nuova, ma il focus sull’Italia e’ motivo di particolare preoccupazione nei mercati, perche’ negli ultimi mesi era stato uno dei pochi paesi dell’area non core a essere tenuto lontano dalle luci dei riflettori nei mercati.
Tra i singoli titoli americani, le azioni Apple pagano le notizie di un’esplosione avvenuta in un impianto di Foxcoon in Cina. Il gruppo asiatico e’ uno dei principali partner fornitori del gigante informatico californiano.
Sugli altri mercati, i contratti del greggio con consegna luglio sono in calo (-2,47%) a $97,63 il barile. I contratti con scadenza luglio sull’oro avanzano 0,05% $1.509,6 l’oncia. Sul valutario l’euro e’ in flessione (-0,9%) a $1,4033.