Ormai nel Pd è un tutto contro tutti. Dopo la disfatta delle ultime elezioni il Partito democratico è ormai alla frutta e secondo ultime indiscrezione l’ex premier Matteo Renzi è sempre sulla via di formare un suo partito alla En marche! di Macron.
Lo strappo potrebbe compiersi già quest’autunno prima delle elezioni europee del 2019. Renzi, scrive il Giornale, è tentato dall’idea di appoggiare Nicola Zingaretti al congresso del Pd, un sostegno che è tra le opzioni sul tavolo dell’ ex segretario dei democratici, a guidare la trattativa un fedelissimo di Renzi, l’ex ministro Luca Lotti. Intanto dalle pagine de Il fatto Quotidiano Gianni Cuperlo, neo componente della segreteria di Maurizio Martina, rilascia una lunga intervista in cui spiega come potrebbe muoversi il Partito.
“Non dobbiamo chiamarci in un altro modo, abbiamo passato 20 anni a sciogliere e rifondare partiti (ndr: dobbiamo) in primis cambiare impianto, classe dirigente e concezione del potere”.
Poi lancia una frecciatina all’indirizzo di Carlo Calenda, l’ex ministro dello Sviluppo economico che giorni fa ha lanciato il suo manifesto politico, dichiarandosi così pronto a scendere in campo.
“Dopo quattro anni mi è stato chiesto di dare una mano e io provo a darla. Detto ciò mi sarei atteso da un ex ministro (Calenda, ndr) l’appello a inviare mail civili di protesta al Viminale, non al Nazareno. Ma capisco di essere un uomo all’antica”.
Cuperlo poi coglie l’occasione anche per mostrare rimpianti nell’aver detto no all’intesa proposta dai Cinque Stelle per formare il governo.
“È stato un errore tifare perché un movimento carico di ambiguità ma che ha anche raccolto voti da sinistra si saldasse alla destra peggiore. La logica di chi urlando “al lupo” ha fatto di tutto per aprirgli la gabbia è la cosa meno comprensibile di questi mesi (…) Non so quale sarà l’evoluzione del M5s. Nel primo tratto la Lega ne ha divorato l’immagine rovesciando i rapporti di forza. Vedo l’anima di destra anche nel partito di Grillo ma lì vivono contraddizioni profonde: compito di una opposizione intelligente è farle emergere”.