(9Colonne) – Roma, 19 lug – Pur facendo parte del Comitato dei 45 che ha scritto le regole che porteranno all’elezione dell’Assemblea costituente il 14 ottobre, l’imprenditore Angelo Rovati – amico e a lungo braccio destro di Romano Prodi – non è certo di iscriversi al Pd. “Dovrò pensare bene se aderire o no a questo partito – ha detto oggi – che non sarà altro che una riedizione della Democrazia cristiana, partito a cui mi onoro di appartenere da sempre. A questo punto non si capisce perché abbiamo fatto tutto questo percorso, quando la Dc esiste già e la potremmo rimettere in pista in un attimo”. Per quanto riguarda le regole stabilite dal Comitato, “io – ha aggiunto Rovati – volevo una lista riferita al candidato segretario su base regionale, con le preferenze. Abbiamo ottenuto la miseria di 12 voti. Ormai i 45 hanno esaurito il loro compito. Le regole sono queste. Inoltre si apre a una riforma elettorale sul modello tedesco per cui il maggioritario non ci sarà più e si tornerà al sano, vecchio proporzionale. Con il quale, spero, la Dc riunita avrà un ruolo importante”.
Iscriviti alla Newsletter per rimanere sempre aggiornato sul mondo dei mercati, dell'economia e della consulenza finanziaria.
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Abbiamo ricevuto la tua richiesta di iscrizione. Conferma la tua iscrizione facendo clic sul link ricevuto via posta elettronica.
Se vuoi ricevere informazioni personalizzate compila anche i seguenti campi opzionali.
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Ti potrebbe interessare
L’attacco della Cgia di Mestre: in Italia c’è un trattamento fiscale che “penalizza” i piccoli e “favorisce” i giganti. E le cose non sono destinate a migliorare con l’introduzione della Global minimum tax.
Trump propone una tassa del 15% sulle società per “salvare l’industria automobilistica americana” e minaccia tariffe del 1000% sulle importazioni.
La più grande banca americana ha prosperato in un contesto di rialzo dei tassi, registrando un utile netto record da quando la Fed ha iniziato ad aumentare i tassi nel 2022.