PECHINO (WSI) – Per il bene della propria salute, a Pechino bisogna girare con delle mascherine. I livelli di inquinamento dell’aria hanno raggiunto livelli record e il centro finanziario della capitale e’ completamente immerso in una nebbia di smog.
Il governo cinese e’ sotto pressione: bisogna agire in fretta per ripulire l’aria tossica di un paese che sta crescendo a ritmi forsennati da trent’anni, ma che non ha mai affrontato veramente il problema dello smog.
Secondo le ricerche effettuate dal’Organizzazione Mondiale della Sanita’, un’esposizione prolungata alle particelle dell’aria inquinata contribuisce ad aumentare il rischio di sviluppare tumori ai polmoni, cosi’ come malattie cardiovascolari e respiratorie.
L’inquinamento record si prolunghera’ almeno fino a domani, secondo quanto riferito dall’agenzia Xinhua. Cio’ ha costretto le autorita’ cinesi ad alzare al livello giallo lo stato di allerta inquinamento a Pechino e in molte altre zone della Cina.
In alcuni punti di rilevamento delle concentrazioni di microparticelle si sono rilevati picchi di 700 microgrammi per metro cubo, quando l’indice di aria salubre e’ dato sotto i 50 microgrammi per metro cubo.
[ARTICLEIMAGE]
Per rispondere alla crisi, le autorita’ hanno deciso di ridurre radicalmente le emissioni, cominciando a imporre dei blocchi agli impianti industriali. Nella capitale sono state chiuse tre delle sei linee di produzione.
A parte il caso molto grave di Pechino, problemi analoghi si registrano a Tianjin e Chongqing, oltre che in numerose province centrali e orientali.