Pelosi mette Pence alle strette: destituisca Trump in 24 ore o impeachment
La carriera politica di Donald Trump sembra essere arrivata alla fine dopo l’assalto dello scorso mercoledì a Washington. La Camera dei rappresentanti americana voterà oggi, 11 gennaio, una risoluzione per invitare formalmente il vicepresidente Mike Pence ad applicare il 25esimo emendamento della Costituzione, che solleverebbe Donald Trump dal suo incarico di presidente alla Casa Bianca poiché, recita il dettato costituzionale, giudicato “inabile a svolgere i poteri e i doveri del suo ufficio”.
La presidente della Camera, Nancy Pelosi, ha informato in una lettera i parlamentari che, nel caso in cui Pence si rifiutasse di ricorrere al 25esimo emendamento entro 24 ore, la Camera procederà a discutere una messa in stato d’accusa ai danni di Trump.
Sarebbe il secondo impeachment nell’arco del mandato del magnate newyorchese: non è mai accaduto a nessun presidente di finire sotto accusa per due volte. Da parte del vicepresidente Pence procedere al 25esimo emendamento con successo non sarebbe una cosa agevole: per completare la rimozione di Trump dovrebbe ottenere il consenso di metà dei membri del governo. I media americani non lo reputano uno scenario probabile.
Impeachment, l’appello di Pelosi ai suoi
“Nel proteggere la nostra Costituzione e la nostra democrazia, agiremo con urgenza, perché questo presidente rappresenta una minaccia imminente per entrambe le cose“, ha scritto la Pelosi ai suoi colleghi, “man mano che passano i giorni l’orrore dell’attacco in corso alla nostra democrazia perpetrato da questo presidente si è intensificato e con esso la necessità immediata di agire”.
Anche alcuni parlamentari repubblicani hanno iniziato a invitare il presidente Trump alle dimissioni: fra questi il senatore Patrick J. Toomey della Pennsylvania e la senatrice Lisa Murkowski dell’Alaska. Secondo Toomey, tuttavia, Trump non potrebbe essere oggetto di un nuovo impeachment dato che sarebbe già avviato alla fine del suo mandato.