Ammontano a poco più di 310 mila per una spesa totale pari a 1,6 miliardi di euro le pensioni che l’INPS ha pagato all’estero nel 2023. Un numero in calo dell’1,7% rispetto al 2016, che include non solo le prestazioni effettuate in regime internazionale, ma anche a quelle liquidate sulla base della sola contribuzione italiana. Sono alcuni numeri messi in evidenza dal nuovo Rapporto dell’Inps da cui emerge che complessivamente questo aggregato rappresenta il 2,3% del totale delle pensioni erogate dall’Istituto e si distribuisce su circa 160 Paesi.
Geografia dei pagamenti
Da un punto di vista geografico, la maggior parte dei pagamenti delle pensioni è localizzata nel continente europeo (48%), in America (38%) e in Australia (11%). Tuttavia analizzando la distribuzione degli assegni pensionistici da un punto di vista tendenziale quello che emerge è un incremento del numero dei pagamenti di pensioni in Europa (+4,3%), nonché in America centrale, in Asia e in Africa (rispettivamente +38,9%, + 34,9% e +30,3%). Al contrario- viene messo in evidenza nello studio – si segnala l’importante tendenza negativa del numero dei pagamenti in America settentrionale, in America meridionale e in Oceania, aree che storicamente sono state tra le destinazioni preferite dagli emigranti italiani nel secolo scorso e che adesso ospitano i pensionati più anziani, il cui numero, negli anni, è destinato a ridursi.
Altro dettaglio interessante riguarda la nazionalità degli interessati: va menzionato, infatti, l’incremento dei pensionati Inps stranieri che percepiscono una pensione all’estero. In particolare, nel 2016 i pensionati Inps stranieri cui veniva erogata una pensione all’estero rappresentavano il 17,4% del totale, nel 2023 rappresentano il 26,3%, con un incremento del 25,2% (+23,5% nel solo quinquennio). Le aree con maggior presenza di stranieri sono l’Asia e l’America centrale, seguite quindi dall’America meridionale. La loro presenza si abbassa, al contrario, in maniera considerevole in America settentrionale e in Oceania, dove si segnala peraltro un decremento, rispettivamente, del 10% e del 6%. Il 79% dei pensionati stranieri è rappresentato da donne.
Entrando più nel dettaglio della geografia dei pagamenti, il Paese in cui sono erogate il maggior numero di pensione è la Germania (49.017), seguita da Canada (38.300) e Australia (30.514). In termini di crescita tendenziale, si impone invece l’Ucraina con un tasso di crescita nel quinquennio del 299%, anche se si tratta di numeri ridotti (poco più di 5 mila pensioni).
Analisi per fasce d’età
Altro elemento caratterizzante le pensioni pagate all’estero è la fascia d’età. Se fino ai 49 anni, infatti, la percentuale dei pensionati all’estero è pari allo 0,6%, i più più anziani sono i più rappresentati: il 51,2% supera gli 80 anni di età e il 70,6% supera i 75 anni (in aumento dello 0,7% annuo quelli della fascia d’età 75-79). Tra i pensionati residenti in Italia, invece, solo il 36,5% di questi sono ultraottantenni e per il 52,8% sono over 75.