Nel 2020 cresce la quota di italiani che sono andati in pensione anticipata rispetto ai 67 anni previsti per la pensione di vecchiaia con quota 100. Lo certificata l’Osservatorio Inps sulle pensioni nel settore privato secondo cui lo scorso anno l’Istituto nazionale di previdenza sociale ha erogato oltre 234.000 pensioni anticipate a fronte di 195.000 assegni di vecchiaia e 1.387 prepensionamenti.
Pensione anticipata soprattutto i lavoratori dipendenti
La pensione anticipata è stata richiesta soprattutto dai lavoratori dipendenti, con 161.819 uscite prima dell’età pensionabile a fronte delle 100.036 uscite per vecchiaia. Tra i lavoratori autonomi sono state liquidate 72.959 pensione anticipate a fronte delle 95.895 di vecchiaia. Nonostante l’alto numero di pensioni anticipate, comunque, l’età media alla decorrenza delle nuove pensioni di vecchiaia liquidate (comprese le anticipate) è salita a 64,3 anni rispetto ai 63,9 del 2019 e con un aumento di 3,4 anni rispetto ai 61 del 2010, prima della riforma Fornero.
Inoltre dall’Osservatorio sulle pensioni, emerge che sono oltre 10,6 milioni quelle con un importo inferiore a 750 euro al mese. Si tratta del 59% del totale delle 17,8 milioni di pensioni vigenti, di cui 13.816.971 (il 77,6%) di natura previdenziale e 3.982.678 (il 22,4%) di natura assistenziale. La percentuale delle pensioni basse sale al 72,6% per le donne mentre per gli uomini la percentuale di prestazioni con importo inferiore a 750 euro scende al 36,8%. Sul fronte opposto sono 275.611 i gli assegni superiori a 3.500 euro al mese.
Le prestazioni di tipo assistenziale sono costituite per il 20,2% da pensioni e assegni sociali di cui il 37,1% erogate a soggetti di sesso maschile. Infine, l’Inps rivela che il 48,9% delle pensioni è in carico alle gestioni dei dipendenti privati delle quali quella di maggior rilievo (94,7%) è il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti che gestisce il 46,3% del complesso delle pensioni erogate e il 59,1% degli importi in pagamento. Le gestioni dei lavoratori autonomi erogano il 28,0% delle pensioni per un importo in pagamento pari al 24,2% del totale, mentre le gestioni assistenziali erogano il 22,4% delle prestazioni con un importo in pagamento pari al 10,8% del totale.