Chi può andare in pensione nel 2023 è una delle domande che si pongono in tanti alla luce delle ultime novità in tema previdenziale introdotte dal governo con la manovra di bilancio.
Tra novità e conferme, facciamo il punto della situazione.
Pensione di vecchiaia 2023: chi può accedervi
La pensione di vecchiaia spetta a chi ha maturato i requisiti di età, di contribuzione e ha terminato l’attività lavorativa. I requisiti non sono uguali per tutti, ma cambiano a seconda dell’anzianità contributiva maturata dal lavoratore al 31 dicembre 1995. La legge 247/2007 ha introdotto il sistema delle finestre, perciò dal 1° gennaio 2008 il lavoratore può andare in pensione di vecchiaia, dopo aver maturato i requisiti di età e contribuzione.
A seconda del mese di nascita, potranno lasciare il lavoro innanzitutto i nati nel 1956, che raggiungeranno i 67 anni nel corso dei prossimi dodici mesi e che potranno lasciare il lavoro con la pensione di vecchiaia che è la via principale per il pensionamento.
Oltre all’età, è necessaria un’anzianità contributiva di 20 anni di contributi.
I requisiti per la pensione anticipata 2023
La pensione anticipata è il trattamento di pensione che consente ai lavoratori che hanno maturato un determinato requisito contributivo di conseguire l’assegno pensionistico prima di aver compiuto l’età prevista per la pensione di vecchiaia.
A seconda del mese di raggiungimento dei requisiti nel corso del 2023, potranno uscire i nati dal ’57 al ’63, se uomini, o le nate dal ’57 al 1964, se donne, alla maturazione dei 41 o 42 anni e dieci mesi di contributi, a seconda che si tratti di donne o di uomini.
La nuova legge di bilancio 2023 ha previsto le seguenti novità:
- Pensione anticipata con quota 103 (41 anni di contributi e 62 di età) con tetto massimo dell’assegno a circa 2600 euro (solo per il 2023);
- Proroga 2023 dell’Ape sociale;
- Proroga di Opzione donna con innalzamento dell’età a 60 anni (con sconto di 1 anno per 1 figlio, 2 anni con 2 figli o più) solo per le categorie previste per l’Ape sociale.