Dal 2024, il Portogallo non offrirà più vantaggi fiscali ai pensionati provenienti dall’estero, come comunicato dal primo ministro Antonio Costa. Una scelta motivata dalla preoccupazione che tali benefici possano alimentare l’aumento dei prezzi delle abitazioni in un momento di crisi del mercato immobiliare.
L’agevolazione fiscale in Portogallo per i pensionati, inizialmente concessa ai residenti stranieri che vi passavano almeno una metà dell’anno, è stata completamente disponibile fino al 2020; prima, infatti, chi decideva di trasferirsi a Lisbona e dintorni veniva esentato dal pagamento delle tasse sulla pensione per 10 anni. Successivamente, i nuovi arrivati hanno potuto beneficiare di una riduzione fiscale del 10%. Di queste agevolazioni hanno beneficiato circa 10.000 persone, soprattutto pensionati provenienti da Francia, Regno Unito e Italia, che si sono insediati soprattutto a Lisbona e nell’Algarve. Questi stranieri hanno svolto un ruolo importante nella ripresa del mercato immobiliare portoghese.
Sono ancora tanti però i paesi che si possono considerare dei “paradisi fiscali” per i pensionati.
Gli stati dove trasferirsi da pensionati per spendere meno
Numerosi pensionati cercano luoghi con regimi fiscali favorevoli per stabilirsi. Questi luoghi di solito offrono benefici fiscali come esenzioni o sconti sul reddito, le pensioni o le importazioni di beni personali. Ecco quali sono:
Spagna (Canarie)
La Spagna offre agevolazioni fiscali per i pensionati stranieri, che possono beneficiare di esenzioni o riduzioni delle imposte sui redditi da fonte estera. Essendo parte della Spagna, le Canarie seguono il sistema fiscale spagnolo, che include detrazioni per le spese mediche, tra cui farmaci e cure mediche. Inoltre, i pensionati che ricevono una pensione dall’estero possono beneficiare di agevolazioni fiscali, a seconda del paese di provenienza della pensione.
In generale, le aliquote fiscali nelle Canarie sono più basse rispetto all’Italia. Tuttavia, l’entità dei benefici fiscali diminuisce al crescere del reddito. Un fattore cruciale da considerare prima di decidere di trasferirsi alle Canarie come pensionato riguarda l’IRPF, ossia l’imposta sul reddito per i residenti nell’arcipelago che vi soggiornano per almeno 183 giorni all’anno.
Similmente all’Italia, il sistema fiscale è progressivo, con aliquote che variano in base al reddito. Ad esempio, si applica un’aliquota del 19% per redditi inferiori a 12.450 euro, del 24% fino a 20.200 euro, del 30% per i redditi fino a 34.000 euro, e può arrivare al 45% per redditi superiori a 60.000 euro.
Diversamente, le persone fisiche che non risiedono nelle Canarie sono soggette all’IRNR, una tassa che colpisce il reddito sia di fonte locale che estera. In questo caso, l’aliquota applicata al reddito totale è del 19%.
Malta
Trasferirsi a Malta da pensionato può offrire diversi vantaggi, soprattutto dal punto di vista fiscale. Il governo maltese ha introdotto uno schema fiscale specificamente pensato per i beneficiari di redditi da pensione estera, con l’obiettivo di incentivare l’insediamento sull’isola non solo di persone in età lavorativa, ma anche di individui con altre fonti di reddito regolare.
Si chiama Malta Retirement Programm e prevede una tassazione agevolata con un’aliquota fissa del 15% sui redditi provenienti dall’estero. Questo significa che le pensioni estere saranno tassate al 15%, il che può rappresentare un notevole risparmio fiscale rispetto ad altre giurisdizioni. Gli altri redditi generati sull’isola saranno invece soggetti a un’aliquota del 35%.
Le regole per entrare in questo programma sono diverse, tra cui essere cittadino di un paese europeo, non essere di nazionalità maltese o domiciliato a Malta, non avere un impiego, percepire una pensione pari o superiore ad almeno il 75% del reddito imponibile complessivo. Vi sono anche dei requisiti immobiliari, come acquistare un immobile di valore pari o superiore ai 275.000 € a Malta oppure 250.000 € a Gozo; oppure stipulare un contratto di locazione non inferiore ai 12 mesi il cui canone di locazione è pari ad almeno 9.600 € annui se situato a Malta o 8.750 € se invece è situato a Gozo.
Grecia
Con l’approvazione della legge n. 4172/2020, la penisola ellenica ha introdotto agevolazioni fiscali per i redditi da pensione. La tassazione è fissata ad un’aliquota del 7% per 15 anni, ma per ottenere queste agevolazioni è necessario presentare una domanda all’agenzia fiscale ellenica competente entro il 31 marzo di ogni anno.
Ci sono alcuni requisiti da soddisfare per poter presentare la domanda:
- Richiedere la residenza in una località greca.
- Avere un regolare contratto di affitto o l’acquisto di un immobile in Grecia.
- Aprire un conto corrente presso un istituto bancario greco.
- Essere iscritti all’AIRE (Anagrafe degli italiani residenti all’estero).
- Non aver vissuto in Grecia per almeno 5 dei 6 anni precedenti alla presentazione della domanda.
- I pensionati che trasferiscono la loro residenza fiscale in Grecia devono trascorrere almeno sei mesi e un giorno nel paese ogni anno.
Attenzione, però. Le agevolazioni sono destinate agli ex dipendenti del settore privato, mentre non verranno concesse agli ex dipendenti statali o ai pensionati che ricevono una pensione da una compagnia assicurativa privata, a meno che non si tratti di polizze di gruppo sottoscritte da grandi gruppi aziendali per i propri dipendenti.
Croazia
Qui le pensioni sono tassate con due aliquote fiscali, il cui calcolo si basa su quelle nominali del 24% e del 36% delle imposte sul reddito. Tuttavia, la tassazione effettiva sulle pensioni viene ridotta del 50%, il che porta a due aliquote effettive del 12% e del 18% per due scaglioni di reddito. Quella del 12%, si applica alle pensioni fino a circa 2.300 euro al mese. Quella del 18% si applica all’importo della pensione che superano i 2.300 euro mensili. Chi decide di trasferire la propria pensione in Croazia riceverà la pensione lorda, senza trattenute fiscali, e pagherà le tasse in base alle aliquote previste nel paese di destinazione.
Tuttavia, è importante notare che il trasferimento all’estero non deve essere solo una formalità; è necessario effettivamente risiedere nel paese prescelto, inclusa la Croazia, per almeno 183 giorni all’anno (cioè metà dell’anno). In Italia, non dovrebbe essere mantenuto né il domicilio né la residenza. Il passo successivo è l’iscrizione all’anagrafe dei residenti all’estero (AIRE). Questo comporta la richiesta di cancellazione dall’anagrafe del comune di residenza in Italia. L’iscrizione all’AIRE deve essere effettuata entro tre mesi dall’arrivo nel nuovo paese. L’iscrizione all’AIRE comporta l’annullamento della residenza in Italia e la possibilità di beneficiare delle aliquote fiscali del paese di destinazione, nel caso della Croazia.
Romania
Per i pensionati stranieri che trasferiscono la loro residenza fiscale in Romania, è in vigore un’aliquota fiscale speciale del 10% per le pensioni. Questo rappresenta una tassa sul reddito molto inferiore rispetto a molte altre giurisdizioni, inclusa l’Italia, dove l’aliquota fiscale sui redditi da pensione è generalmente più alta.
Questa aliquota fiscale non è una agevolazione particolare, bensì è quella standard dell’imposta sul reddito delle persone fisiche in Romania. Di conseguenza, i pensionati stranieri che scelgono di trasferire la loro residenza fiscale in Romania possono beneficiare di questa tassazione agevolata.