Prima Quota 100 e ora fino al 31 dicembre 2022 in vigore Quota 102: gli ultimi interventi dei governi in tema previdenziale hanno riguardato l’introduzione di incentivi per l’accesso alla pensione in anticipo rispettando precisi paletti. Ora l’inversione di tendenza. Un “premio” per chi resta al lavoro, con una busta paga maggiorata di un terzo per evitare nuove fughe. Questa sarebbe l’idea a cui starebbe lavorando il governo di Giorgia Meloni e che punterebbe alla decontribuzione per incentivare i lavoratori in possesso dei requisiti di pensionamento a rimanere al lavoro.
Bonus per rimanere a lavoro: chi potrebbe fruirne
Secondo le indiscrezioni, il il bonus per ritardare i pensionamenti dovrebbe essere garantito a vasto raggio, se non proprio per tutti, almeno per la maggior parte dei lavoratori.
Come riporta “Il Sole 24 Ore”, “a usufruirne sarebbe prioritariamente il pubblico impiego (almeno alcuni settori) che, a causa dell’elevato numero di uscite registrate negli anni di Quota 100 seguite a una lunga fase di blocco del turn over, presenta molte aree con vuoti di personale, non ancora colmati dall’operazione concorsi pubblici avviata dall’ex ministro della Pa, Renato Brunetta”. Inoltre, rimarca il quotidiano di Confindustria, “il nuovo meccanismo con i premi scatterebbe in ogni caso sul fronte della sanità per evitare che la presenza dei medici nelle strutture ospedaliere si riduca ulteriormente”.
I requisiti per poter accedere al premio non prevedono una soglia rigida di 63 anni per beneficiare dell’incentivo. La soglia effettiva sarebbe rappresentata dai requisiti minimi previsti per l’accesso alla pensione fissati per le singole categorie che sarebbero interessate dal meccanismo di decontribuzione.
La misura dovrebbe trovare spazio già nella Legge di Bilancio, insieme ai provvedimenti per sostituire Quota 102.