Come negli anni passati, anche nel 2020 le pensioni anticipate battono in numero quelle di vecchiaia. È quanto emerge dall’ l’osservatorio sul monitoraggio dei flussi di pensionamento, pubblicato dall’Inps, dal quale emerge che nel corso dello scorso anno le pensioni di vecchiaia (compresi gli assegni sociali) sono state 266.021 pensioni a fronte dei 290.125 trattamenti anticipati. Seguono a ruota quelle si superstiti (246.596) e le pensioni di invalidità (42.137). Un trend confermato anche nel corso del primo trimestre 2021: 60.724 vecchiaia, 65.162 anticipate, 7.626 invalidità e 55.328 superstiti.
Complessivamente, il totale delle pensioni con decorrenza nel 2020 è di 844.879, per un importo medio mensile alla decorrenza di 1.249 euro. Quelle con decorrenza nel periodo gennaio– marzo 2021 sono state 188.840 in totale, per un importo medio di 1.190 euro.
Tali valori – spiega l’INPS in un comunicato – si riferiscono alle pensioni di vecchiaia – compresi i prepensionamenti per il fondo pensioni dei lavoratori dipendenti (FPLD) e gli assegni sociali – alle pensioni anticipate, a quelle di invalidità e a quelle ai superstiti di tutte le gestioni.
Analizzando le singole gestioni, il FPLD ha totalizzato 358.556 pensioni nel 2020 e 87.472 nel primo trimestre 2021; seguono la gestione dipendenti pubblici con rispettivamente 167.178 e 22.858, artigiani (91.764 e 22.001), commercianti (80.148 e 18.796), parasubordinati (37.823 e 8.740) e coltivatori diretti, coloni e mezzadri (40.287 e 9.859). Gli assegni sociali sono stati 69.123 nel 2020 e 19.114 nel 2021.
Pensioni: come accedere a quella anticipata
L’attuale requisito anagrafico per accedere alla pensione di vecchiaia è 67 anni, ma, al momento, la possibilità di andare in pensione prima sono diverse. A partire dall’opzione donna (lavoratrici con 58 anni di età, se dipendenti, o 59 anni, se autonome, e con 35 anni di contributi); pensione anticipata ordinaria (42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne; pensione quota 100 (per chi ha 62 anni di età e 28 di contributi); pensione precoci per chi ha maturato 41 anni di contributi e ha iniziato a lavorare prima del compimento di 19 anni; APE sociale, isopensione e contratto di espansione, solo per il lavoro privato.