Non si può spendere sempre più per pensioni senza gonfiare il debito pubblico. Tito Boeri, presidente dell’Inps torna a lanciare l’allarme sui conti pubblici messi a rischio dagli annunci di revisione della riforma delle pensioni.
Lo aveva già fatto pochi giorni fa, sottolineando che inserire “la quota 100” per andare in pensione, come previsto dal contratto di governo, costerà allo Stato italiano tra i 15 e i 20 miliardi di euro l’anno.
Ieri, Boeri, a margine dell’evento della tavola rotonda di apertura del tredicesimo Festival dell’Economia di Trento, è tornato sull’argomento spiegando che:
“Se continuiamo a spendere sempre di più nelle pensioni senza pensare alle emergenze sociali mettiamo a repentaglio i conti pubblici e rischiamo di gonfiare ulteriormente il nostro debito pubblico”. “L’abolizione della Fornero – ha poi aggiunto – porterebbe ad un aumento del debito implicito fino a 100 miliardi”.
Boeri ha ribadito la sua posizione, mettendo infine in evidenza che:
“Le proposte sulle pensioni così come scritte costano molto di più di quanto si dice – ha aggiunto – Quindi si dica chiaramente cosa si farà e cosa no. Non solo in Europa anche i nostri concittadini che hanno titoli di Stato italiani, noi tutti siamo preoccupati della sostenibilità del nostro debito pubblico”.