ROMA (WSI) – Riaperto ufficialmente il cantiere previdenziale con un incontro tra governo e sindacati da cui è uscita una novità che riguarda le donne. Il governo avrebbe messo sul tavolo delle trattative una nuova proposta, ossia quella di introdurre uno sconto per accedere all’Ape social.
Si tratterebbe in sostanza di uno sconto nei requisiti contributivi per l’anticipo della pensione di 6 mesi a figlio con un tetto massimo di due anni. Nella sua versione ordinaria l’Ape è concessa a chi ha 63 anni, è senza lavoro e senza pensione e sia disoccupato oppure senza ammortizzatori da almeno 3 mesi oppure ancora invalido civile al 74%. In tutte e tre i casi occorre avere alle spalle un’anzianità contributiva di 30 anni, 36 invece per chi ha svolto attività gravose come infermiere, maestre d’asilo, facchino.
Ora la proposta del governo che interessa le donne prevede un allargamento della platea dei beneficiari dall’attuale 29 al 40%. E’ stato il ministro del lavoro Giuliano Poletti a giustificare così la proposta del governo.
“Sull‘Ape social c’è un numero di domande da parte delle donne significativamente più basso rispetto agli uomini, in ragione della carriera e dei versamenti previdenziali, quindi abbiamo ipotizzato fino due anni in meno per i requisiti contributivi previsti dall’Ape sociale per le donne con figli”.
Il ministro inoltre ha reso noto che sul blocco dell’aumento dell’età pensionabile al 2019 c’è l’impegno a discuterne ancora.
“E’ sostanzialmente confermato l’impegno a tornare al meccanismo di rivalutazione degli assegni pensionistici precedente al blocco dell’indicizzazione”.