Non solo quota 100: il pacchetto previdenziale che sta mettendo a punto il governo giallo-verde da inserire nella manovra di bilancio 2019 ha come punto importante anche il tanto annunciato taglio alle pensioni d’oro. Secondo La Stampa l’esecutivo prevede un contributo di solidarietà a prova di Consulta.
Già la Corte costituzionale difatti aveva bocciato i diversi contributi di solidarietà i ticket previsti dai governi precedenti sulle pensioni più alte. Ma per sfuggire alla scure della Consulta il governo avrebbe deciso di introdurre ora il taglio in modo temporaneo: i tagli ci saranno per le pensioni più alte dall’8% fino ad un massimo del 20% e per un periodo di due anni.
A conti fatti perderà l’8 per cento della pensione chi ha un reddito complessivo che va dai 90.001 euro ai 130mila euro, il 12 per cento chi ha un reddito complessivo che va dai 130.001 ai 200.000 euro, il 16% chi ha un reddito complessivo superiore ai 200.001 euro e fino a 500.000 euro, il 20 per cento infine chi invece ha un reddito che sfora i 500.000 euro. Il taglio dovrebbe riguardare anche i trattamenti previdenziali erogati da Presidenza della Repubblica, Consulta, Camera e Senato.
Obiettivo recuperare tra i 200 e i 300 milioni di euro e i risparmi derivanti da questo intervento – come scrive Il Sole 24 Ore – finiranno in un apposito contenitore che sarà istituito presso l’Inps con la denominazione «Fondo risparmio sui trattamenti pensionistici d’importo elevato» destinato a garantire l’adeguatezza delle prestazioni pensionistiche in favore di particolari categorie di soggetti e finanziare le pensioni di cittadinanza.