Brutte notizie per le pensioni 2021. Sembra ormai certo che per il prossimo anno i pensionati dovranno rinunciare al consueto aumento Istat. La conferma ufficiale arriverà dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per la fine del mese, ma gli ultimi dati dell’istituto di statistica nazionale anticipano he il tasso di rivalutazione degli assegni previdenziali per il prossimo anno potrebbe essere pari allo 0,0%.
Pensioni, che cosa è la perequazione
A differenza dei redditi da lavoro, il valore mensile delle pensioni è stabilito in base a una precisa formula di calcolo che, in linea teorica, lo definisce una volta per tutte. Per garantire ai percettori della pensione, importi adeguati alle eventuali variazioni (al rialzo) di inflazione e costo della vita, è previsto un meccanismo di adeguamento periodico, la cosiddetta perequazione automatica, pensata appunto per proteggere il potere d’acquisto, che altrimenti rischierebbe di subire un’erosione costante nel tempo.
Come funziona
La perequazione si calcola sulla base dell’indice ISTAT, dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, dapprima in forma di indice provvisorio e, a seguire, in via definitiva come indice da conguagliare a inizio anno. Al termine di ogni anno, il Ministero dell’Economia e delle Finanze emana un decreto che fissa “in via previsionale” la variazione percentuale che dovrà essere applicata ai trattamenti pensionistici mensili dell’anno successivo.
Proprio perché provvisorio, tale valore sarà poi sostituito – al termine dell’anno stesso – da un indice di variazione definitiva, sulla base del quale sarà effettuato un conguaglio che appiani le eventuali divergenze tra la stima iniziale e il valore poi effettivamente riscontrato.
Non ci sono però solo brutte notizie, sul fronte delle pensioni. Infatti è di qualche giorno fa la conferma che anche per dicembre 2020 oltre alla tredicesima mensilità, i pensionati Inps vedranno conteggiato sul cedolino anche il bonus di 155 euro.