ROMA (WSI) – Chi tra i privati come giornalisti e ferrovieri è convinto di essere in una botte di ferro dovrà ricredersi. Il disavanzo nei conti è superiore anche a quello del disastrato settore pubblico.
Sia che facciano riferimento a una gestione autonoma, sia che facciano riferimento all’Inps, lo squilibrio fra contributi incassati e pensioni pagate è tale da fare suonare un campanello d’allarme per giornalisti, ferrovieri, postali e clero secolare. Possono tirare un sospiro di sollievo invece i lavoratori del mondo dello spettacolo ancora lontani dall’età di pensionamento.
Il deficit è particolarmente ampio tra i ferrovieri, categoria confluita da più di vent’anni nell’Inps: ben 4.225 milioni di euro nel 2013, a fronte di uscite per 4.896 milioni ed entrate per 671 milioni. Pur rimanendo una controllata pubblica, Ferrovie dello Stato è una società di diritto privato dal 1992, quando fu trasformata in Spa).
Per dipendenti di poste e telefonia (ex Ipost) il disavanzo è di 316 milioni. Il fondo del clero è in disavanzo di 70 milioni.
L’Inpgi, la cassa autonoma dei giornalisti, aveva un deficit di 43,1 milioni nel 2013, a fronte di uscite per 426,6 milioni e di entrate pari a 383,5 milioni. La situazione è leggermente peggiorata rispetto al 2012, quando le entrate erano state di 383,1 milioni e le uscite di 408,6 milioni.
La contemporanea decresciuta dei salari, la diminuzione della platea dei giornalisti dipendenti e l’aumento del numero dei pensionati hanno comportato uno sconquasso nei conti.
Il buco di bilancio è di circa 90 milioni di euro per un mondo dell’editoria che viene da due pessime stagioni fatte di crisi aziendali, cassa integrazione, prepensionamenti, poche assunzioni, aumento dei pensionati e tagli da parte dello Stato.
Hanno fatto meglio nel 2013 invece i conti dell’ex Ente nazionale di previdenza e assistenza per i lavoratori dello spettacolo (Enpals, confluita tre anni fa nell’Inps) erano in attivo di 320 milioni di euro, con entrate per 1.178milioni (in aumento dai 1.165 milioni del 2012) e uscite per 858 milioni (dagli 847 del 2012).
(DaC)