L’adeguamento dell’età pensionabile all’aspettativa di vita e quindi l’aumento dei requisiti per andare in pensione verrà fermato. Parola di Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro parlando all’Agi.
Il decreto legge che conterrà quota 100, pensioni di cittadinanza e reddito di cittadinanza sarà approvato la prossima settimana e prevederà l’entrata in vigore con data retroattiva dal primo gennaio dell’Ape social e di opzione donna (…) verrà anche tolto l’adeguamento dell’età all’aspettativa di vita: blocchiamo l’aspettativa di vita a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.
Nel comparto del pubblico impiego, Duringon ha specificato ancora, il decreto stabilirà che la prime decorrenza per andare in pensione con quota 100 sarà fissata al mese di luglio.
L’Inps sarà pronta a dare le necessarie risposte ai cittadini (…) Stiamo mettendo in piedi una task force per far fronte alle richieste (…) Con il decreto diamo la possibilità a 350 mila persone di andare in pensione quest’anno e a 800 mila nel triennio: dai sindacati mi aspetto una posizione ben diversa. Diamo una prima picconata alla legge Fornero ma la Cgil sa per certo che cancellarla totalmente avrebbe avuto un costo troppo elevato. Con i governi precedenti i sindacati hanno fatto l’accordo per l’Ape social che costa 1,8 miliardi; noi mettiamo sul piatto 21 miliardi”.