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Pensioni, il governo trema: in arrivo una valanga di ricorsi?

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ROMA (WSI) – Un bonus al posto di quanto davvero spetta loro? Molti pensionati hanno detto no al decreto sulle pensioni, con cui il premier Matteo Renzi ha cercato di trovare un compromesso tra i diritti dei cittadini – dunque il rispetto della sentenza della Corte Costituzionale sulla riforma Fornero – e i diktat di bilancio di Bruxelles. E uno, invece di lamentarsi, ha agito. Lo chiamano pensionato dell’anno: si chiama Rodolfo, ha 82 nni, e ha fatto ricorso per ottenere esattamente quanto gli spettava. E ha vinto, ottenendo dall’Inps più di 3.000 euro di risarcimento per la mancata indicizzazione bloccata dalla riforma Fornero. E ora il governo trema. Anche perchè, stando a quanto riporta il quotidiano Libero, il Codacons parla almeno di 5.000 ricorsi pronti.

Il pericolo esplosione bomba da 18 miliardi, insomma, non è stato completamente sventato. Ma a proposito di bombe ce n’è un’altra che riguarda l’Agenzia delle Entrate, dopo che, sulla scia della decisione della Commissione Tributaria Regionale di Milano in sede di appello, anche le Commissioni provinciali di Campobasso, Lecce, Reggio Emilia, Frosinone e Brescia hanno dato ragione ai contribuenti, confermando la nullità degli atti firmati dai dirigenti “illegittimi” dell’Agenzia delle Entrate. Si tratta di 750 dirigenti decaduti dopo una sentenza della Corte Costituzionale, in quanto inquadrati, stando a quanto riporta il Corriere della Sera, senza concorso.

I consumatori stanno annunciando “valanghe di ricorsi”, con il governo che corre ai ripari, in un periodo molto impegnativo per il Fisco, alle prese con la dichiarazione precompilata e il rientro dei capitali. Anche su tale questione il governo interverrà con un decreto. Il primo passo, “però, spetterà all’Agenzia, che dovrà ridefinire in tempi brevi la struttura organizzativa, riducendo il numero delle posizioni dirigenziali, che sono 1.100, 750 delle quali rimaste vacanti dopo l’annullamento degli incarichi speciali affidati ai funzionari, che sono stati nuovamente “retrocessi”.

A quel punto, “i ruoli dirigenziali scoperti saranno riempiti, se possibile, dai dirigenti delle province, in via di abolizione. Pochissime di queste amministrazioni hanno prodotto gli elenchi degli esuberi richiesti per legge, ma molti dei loro dirigenti si sono mossi sfruttando le procedure di mobilità della pubblica amministrazione, e hanno ottenuto il trasferimento all’Agenzia. Il travaso andrà avanti finché ci saranno posizioni da coprire compatibili, essenzialmente da quelle amministrative. Per quelle specifiche da Agenzia, invece, si aprià un concorso”. E il governo sta per l’appunto preparando un decreto per sbloccare il bando, che potrebbe riguardare fino a 400 posti da dirigente”.

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