Roma – Oltre la metà dei pensionati (il 52%, pari 7,2 milioni di individui) incassa assegni pensionistici inferiori a 1.000 euro mensili. Di questi, ben il 17,2% riscuote pensioni inferiori ai 500 euro al mese. E’ quanto emerge dal bilancio sociale dell’Inps.
Il 24% (3,3milioni) si colloca nella fascia tra 1.000 e 1.500 euro mensili. Il 12,7% riscuote pensioni comprese tra 1.500 e 2.000 euro mensili e il restante 11,2% gode di un reddito pensionistico mensile superiore a 2.000 euro. I titolari di almeno un trattamento pensionistico Inps nel 2011 sono 13.941.802, in maggioranza donne (54%). Circa il 74% (pari a 10,3 milioni di individui) percepisce una sola pensione a carico dell`Istituto, poco più del 21% ne percepisce due, il 5% tre ed oltre.
Il reddito pensionistico medio lordo, risultante dalla somma dei redditi da pensione (sia di natura previdenziale che assistenziale) percepiti nell`anno, erogati sia dall`Inps che da altri enti previdenziali e rilevati dal Casellario centrale dei pensionati gestito dall`Istituto, è di 1.131 euro mensili (per le donne 930 euro medi mensili a fronte di 1.366 euro per gli uomini). Oltre la metà dei pensionati (52%) riceve una pensione di vecchiaia o di anzianità senza godere di altri trattamenti pensionistici, percentuale che scende al 10% e al 5% rispettivamente per pensioni ai superstiti e di invalidità previdenziale.
I percettori di sole pensioni assistenziali sono l`11% del totale. Un ulteriore 10% e 12% si distribuisce tra coloro che ricevono, rispettivamente, un trattamento previdenziale associato ad una prestazione assistenziale ovvero più trattamenti di natura previdenziale. Sotto il profilo dell`età, oltre il 75% dei titolari ha 65 anni e oltre (gli ultra80enni sono il 25%) e il 22% circa si colloca in una fascia compresa tra i 40 e i 64 anni.
Inoltre, quasi la metà dei percettori (6.915.733) si concentra nelle regioni settentrionali, mentre nel Meridione e al Centro risiedono, rispettivamente, il 31% (4.292.312) ed il 19% (2.733.757) del totale con redditi pensionistici medi che oscillano da 920 euro mensili al Sud a 1.238 euro al Nord
Brusca frenata, nel 2011, per le nuove domande di pensioni di vecchiaia e anzianità, che raggiungono il minimo storico (quota 360.335) per effetto del blocco seguito all`introduzione della “finestra mobile”. E’ quanto emerge dal bilancio sociale dell’Inps.
Infatti, fino al 2010, “poteva accedere alla pensione anche una quota di lavoratori che maturavano i requisiti di età e contribuzione nello stesso anno della decorrenza”, spiega l’Inps.
Diversamente, dal primo gennaio 2011, nessun lavoratore ha più avuto la possibilità di accedere alla pensione nello stesso anno di raggiungimento dei requisiti selettivi, dal momento che la “finestra mobile” ha previsto un differimento della decorrenza di dodici mesi o diciotto mesi.
Questa “diversità di contesto normativo ha determinato, nell`anno 2011, l`assenza di una quota consistente di aspiranti alla pensione, la conseguente contrazione dei trattamenti liquidati e, soprattutto, il minimo storico delle nuove domande di Vecchiaia e Anzianità”, conclude l’Inps. (TMNews)