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Pensioni: quattordicesima e precoci, ecco le novità

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ROMA (WSI) – Precoci e quattordicesime sono le due incognite inserite nel dossier sulle pensioni che il governo Renzi ha intenzione di inserire nella prossima Legge di Stabilità in arrivo in autunno.

“Non potremo rispondere a tutti i punti sul tavolo, ci vorrebbe uno sforzo finanziario che al momento non è nelle nostre possibilità. Vogliamo arrivare a settembre con un quadro definito. Tutti ci auguriamo che ci sia qualcosa da firmare insieme ai sindacati. L’orizzonte temporale è questo. Dobbiamo accelerare”.

Queste le parole che ieri ha pronunciato il sottosegretario alla Presidenza, Tommaso Nannicini, intervenendo a un seminario di “Sinistra è cambiamento” in riferimento al confronto prossimo coi i sindacati sul tema della riforma previdenziale necessari per superare le criticità della Legge Fornero. I sindacati premono il governo soprattutto per quanto riguarda le risorse necessarie a modificare la legge pensionistica, circa 2 miliardi e mezzo ma secondo le stime del governo la cifra da mettere sul piatto non può superare 1 miliardo e mezzo di euro.

Le ipotesi che potrebbero arrivare dinanzi ai sindacati riguardano in primo luogo i lavoratori precoci, ossia coloro che hanno lavorato per un certo arco di tempo prima di compiere i 18 anni. Tali lavoratori potrebbero generare un flusso di uscite anticipate di 60-70mila l’anno con 41 anni di contributi e il bonus riconosciuto dal Governo sui versamenti effettuati prima della maggiore età. Per restringere questo flusso si sta valutando sulla possibilità che tali soggetti vadano in pensione con 52 settimane minimo o 104  settimane , con un riconoscimento di un “bonus” da 4 o 6 mesi a seconda appunto della dimensione finale della platea dei beneficiari.

Ma oltre alla questione precoci, l’altra novità che preme è quella sulle quattordicesime INPS. Le due opzioni previste sono da una parte aumentare l’importo dell’assegno a chi già lo incassa (dai 750 di oggi a 1000 euro circa) e dall’altra ampliare la platea dei beneficiari comprendendo assegni fino a 1250 euro. Ma all’orizzonte si fa strada un’altra opzione ossia quella di aumentare la no tax area  senza dimenticare l’Ape, l’anticipo pensionistico.