L’impatto sull’economia stimato dal Fmi è pari a zero, ma Quota 100, secondo il governo gialloverde “funziona”. E questo perché sono già oltre 50mila gli italiani che hanno presentato la domanda per richiedere il pensionamento anticipato; soggetti che, pur di abbandonare il mondo del lavoro, sono disposti a rinunciare a parte dell’assegno. La scommessa, è che parte dei pensionamenti anticipati possa offrire opportunità d’impiego ai giovani disoccupati italiani.
La moderazione delle asperità della legge Fornero, però, è destinata a proseguire. Il Movimento 5 stelle, infatti, ha già annunciato che il prossimo passo, sarà Quota 41. Più precisamente di una Quota 41 dalle maglie più larghe.
Questa seconda opzione per il pensionamento anticipato consentirebbe di maturare la pensione con 41 anni contributi versati, a prescindere dall’età anagrafica. Si tratterebbe di una misura particolarmente attraente per i soggetti che hanno iniziato la carriera lavorativa molto presto.
Una Quota 41 con alcuni importanti paletti è già stata introdotta a partire dal maggio 2017. Questa finestra, però, si può aprire solo per chi ha lavorato per almeno 12 mesi (anche non continuativi) prima del compimento dei 19 anni. Non solo, altra condizione necessaria è quella di rientrare all’atto della richiesta, in una delle seguenti categorie meritevoli di maggiore tutela. Le riassumiamo a tratti generali:
- Disoccupati, la cui indennità di disoccupazione sia esaurita da almeno tre mesi
- Lavoratori che da almeno sei mesi assistano un parente di primo grado o un coniuge portatori di handicap
- Lavoratori dipendenti o autonomi cui è stata riconosciuta un’invalidità civile, pari almeno al 74%
- I soggetti che negli ultimi sette anni svolgono un lavoro rientrante nelle fattispecie ritenute gravose (ad esempio operai attivi nell’edilizia, o conciatori di pelli)
- Infine, i lavoratori notturni o appartenenti alle categorie di lavoro usurante (ad esempio, conduttori di veicoli, addetti alla linea catena).
La Quota 41 cui punterebbero Lega e Cinque Stelle, al contrario di quella attuale, rimuoverebbe parte dei (o tutti) vincoli attualmente esistenti per accedere a questa opzione di pensionamento anticipato. Lo spirito, comunque, resta lo stesso: ridurre le difficoltà dei pensionati e allo stesso tempo favorire il ricambio con le generazioni più giovani.